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Gli 8 migliori sensori di movimento del 2023

 

Sensore di movimento – Guida all’acquisto, Opinioni e Confronti

 

Il campo di applicazione dei sensori di movimento è piuttosto vasto, ce li troviamo un po’ ovunque, dai faretti alle telecamere passando per i sistemi di allarme. Proprio perché il campo è molto ampio ci è sembrato opportuno scrivere una guida per fare un po’ d’ordine e chiare le idee in merito, magari se cercavate un valido motivo per comprare un dispositivo dotato di sensore di movimento, lo troverete qui. Volete qualche suggerimento? Beh abbiamo fatto di più, ne abbiamo otto di suggerimenti ma per adesso ve ne anticipiamo soltanto due, per scoprire gli altri dovrete leggere fino in fondo la nostra guida. Dicevamo dei due articoli selezionati, cominciamo con la lampada da parete da esterno Philips Lighting Creek che è dotata di un sensore preciso e affidabile, chi invece è interessato a un faretto, magari da mettere sulla porta del garage, segnaliamo quello di CLY. Anche in questo caso troviamo un ottimo sensore di rilevamento.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori sensori di movimento – Classifica 2023

 

Quale sarà il sensore di movimento più adatto a voi? Prendete spunto dalla nostra classifica ma soprattutto dalla recensione scritta per ciascun articolo e se trovate qualcosa che vi interessa e volete sapere dove acquistare a prezzi bassi il nuovo sensore di vostro gradimento, potete cliccare sul link che vi forniamo, naturalmente senza dimenticare di confrontare i prezzi.

 

 

Lampada con sensore di movimento

 

1. Philips Lighting Creek lampada da parete da esterno

 

Philips propone una lampada con sensore di movimento da esterno, il cui grado di protezione dagli agenti atmosferici è IP44. Il sensore è preciso nel rilevare la presenza di persone, è molto semplice da regolare sia per quanto riguarda il momento sia la durata dell’accensione. La luce è ottimamente distribuita, dunque l’area di illuminazione è sufficientemente ampia poi è chiaro che l’intensità della luminosità dipende dalla lampadina che montate. A proposito di montaggio, è semplice si tratta di fare un paio di fori nel muro e collegare i fili ma qui veniamo alla prima nota dolente che riguarda la struttura della lampada, questa presenta luci ed ombre. 

La base di plastica che va fissata alla parete appare fragile, di cattiva qualità e dunque attenzione a non romperla. Le viti in dotazione avrebbero dovuto essere un po’ più lunghe, vero questo è un problema che si risolve facilmente recandosi presso un ferramenta ma è pur sempre un fastidio. 

Altra nota negativa: il plexiglass, quello che simula il vetro tanto per intenderci. Anche in questo caso la qualità del materiale non convince, ancora una volta si ha una sensazione di fragilità. Le cose migliorano decisamente con la struttura di alluminio che è solida. Niente male il design. Il prezzo è per noi è alto.

 

Pro

Sensore: Si attiva con grande precisione, la sua regolazione è molto semplice sia per impostare il momento di accensione sia per la durata.

Struttura di alluminio: Quella principale della lampada ci è piaciuta per solidità, qualità e design. La lampada è in alluminio e la verniciatura nera rende il tutto più elegante.

 

Contro

Base d’attacco: Realizzata in plastica, appare fin da subito troppo fragile, meglio evitare l’esposizione diretta alla luce del sole che potrebbe comprometterla.

Costo: Considerato che i materiali non sono del tutto soddisfacenti, viste le plastiche economiche usate, riteniamo il prezzo eccessivo.

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Faretto con sensore di movimento

 

2. CLY Faretto con Sensore di Movimento 20W

 

Tra le applicazioni dei sensori di movimento c’è anche quella che li vede viaggiare in coppia con i faretti da esterno, pensati per illuminare alla bisogna una zona del giardino o il portone d’ingresso di casa. Il modello proposto da CLY – in tre varianti, da 20, 30 e 54W – si fa apprezzare per la convincente emissione luminosa. Nel caso del modello da 20W il colore è bianco freddo a 6.500K, l’angolo di illuminazione è di 120 gradi e il sensore di movimento integrato agisce già a partire da una distanza di 12 metri.

Proprio la sensibilità del sensore rappresenta uno degli aspetti meno convincenti del prodotto, perché si rivela particolarmente reattivo e dunque tende a fare accendere il faretto anche quando in realtà nessuno vi è davvero passato nei pressi. Studiato per essere posizionato all’aperto, il dispositivo di CLY è impermeabile con standard IP66, il che garantisce il funzionamento quando piove. 

Tra gli altri aspetti degni di nota, non possiamo dimenticare l’ampia possibilità di personalizzazione, grazie ai tasti integrati nella scocca che permettono di scegliere sia la durata dell’illuminazione sia che il faretto si accenda o meno durante le ore di luce. Solido e non particolarmente costoso, il prodotto si rivela anche piuttosto facile da installare. 

 

Pro 

Versatile: Consente di scegliere durata dell’illuminazione e accensione (o meno) nelle ore diurne, così da adattarlo al meglio alle proprie esigenze.

Impermeabile: Lo standard IP66 assicura che il faretto continuerà a fare il suo lavoro anche in condizioni climatiche sfavorevoli, come durante un temporale.

Qualità/prezzo: Per quello che offre, per la bontà dei materiali utilizzati e per la semplicità dell’installazione, il prezzo di vendita appare adeguato.

 

Contro 

Sensore: La rilevazione del movimento è particolarmente sensibile, dunque talvolta capita che il faretto si accenda anche al passaggio di un insetto.

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Sensore di movimento crepuscolare

 

3. Bomcosy Lampadina LED B22 con Sensore di Movimento

 

La lampadina crepuscolare Bomcosy pare proprio aver soddisfatto una larga fetta di pubblico. Il sensore di movimento di cui è dotata funziona alla perfezione, peccato che non ci sia la possibilità di regolare accensione e durata. La luce si attiva quando la persona (o animale) è a cinque metri di distanza e si spegna 30 secondi dopo essere usciti dal suo raggio d’azione. 

Attenzione perché ha l’attacco B22 dunque è probabile che vi servirà un adattatore. Ottima la durata, la lampadina assicura fino a 30.000 ore di illuminazione. Buonissimi anche i consumi, equivale a una lampadina da 13W con una luminosità di 1.100 lumen. Niente male il costo dell’articolo, considerato che la confezione comprende due pezzi.

 

Pro

Luminosità: La lampadina è caratterizzata da un’ottima luminosità, 1.100 lumen per essere precisi che non ci sembrano essere pochi.

Durata: Passerà parecchio tempo prima che dobbiate cambiare la lampadina, vi illuminerà fino a 30.000 ore.

Prezzo: Se consideriamo che la confezione comprende due pezzi, il costo ci sembra essere molto allettante.

 

Contro

Attacco: Non è un problema insormontabile ma se il vostro portalampada non ha un attacco B22, vi servirà un adattatore.

Regolazioni: L’utente non ha la possibilità di regolare il momento di accensione e la durata dell’illuminazione dopo essere usciti dal raggio d’azione del sensore.

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Telecamera con sensore di movimento

 

4. YI Camera IP Telecamera di Sorveglianza Wireless 720p

 

La YI è una telecamera IP molto utile per sorvegliare la casa durante la vostra assenza ma anche come possibile baby monitor, così da tenere sotto controllo il bimbo che si trova in un’altra stanza. Ha una risoluzione da 720p, non il massimo ma comunque sufficiente a fornire buone immagini, anche se la qualità diminuisce in condizioni di scarsa luminosità. 

È possibile impostare il grado di sensibilità, in questo modo si evitano i falsi allarmi quando si è lontani da casa (vengono inviate delle notifiche quando la telecamera rileva un movimento). Un’altra cosa che può essere regolata sono gli orari di accensione e spegnimento per tutti i giorni della settimana. 

Manca il motion tracking in quanto la telecamera è fissa pertanto non segue il movimento di un eventuale intruso. La configurazione è semplice ma dobbiamo comunque segnalare l’assenza di istruzioni in italiano. La componente elettronica ed ottica è sorretta da una struttura solida.

 

Pro

Regolazioni: L’utente può regolare il livello di sensibilità in modo tal che non riceva notifiche di falsi allarmi e anche l’accensione e lo spegnimento.

Immagini: Pur non essendo Full HD possiamo comunque ritenerci soddisfatti per la qualità delle immagini riprodotte dalla telecamera.

 

Contro

Fissa: La telecamera non è dotata di motion tracking pertanto non può seguire il movimento di eventuali intrusi in casa.

Istruzione: Sebbene la configurazione non sia operazione complicata, i meno esperti avrebbero trovato di grande aiuto delle istruzioni in italiano che invece mancano.

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Striscia LED con sensore di movimento

 

5. Luxjet 1M 30 LED Luce da guardaroba con sensore di movimento

 

Se odiate gli armadi bui la soluzione al problema c’è ed è quello di inserire all’interno del guardaroba una striscia LED magari che si illumini all’apertura delle ante; è il caso di questo articolo. Non c’è alcun impianto elettrico, tantomeno va forato l’armadio per consentire il passaggio del cavo per andarlo a inserire in una presa di corrente, l’installazione non richiede nulla di tutto ciò in quanto l’alimentazione è a batterie. 

Da un lato questo sistema è sicuramente comodo ma dall’altro presenta il problema che le batterie si consumano velocemente, una settimana in media usando batterie di buona marca. Usare batterie ricaricabili diventa obbligatorio se non si vuol spendere un patrimonio. L’utente può impostare il funzionamento manuale oppure automatico, nel primo caso le luci si accendono mediante un interruttore altrimenti, come detto prima, basta aprire l’anta dell’armadio e il sensore pensa a far accendere i LED. 

Buona l’intensità della luce, almeno finché dura perché la striscia non è longeva e nel breve periodo comincia ad affievolirsi; tuttavia, dal punto di vista economico non è un gran problema considerato il prezzo contenuto. Non sempre la tenuta dell’adesivo è buona.

 

Pro

Illuminazione: La striscia led nell’armadio è una soluzione pratica, questa in particolare ha una buona intensità che permette di vedere molto bene all’interno del guardaroba.

Doppio funzionamento: Massima libertà di scelta nell’utilizzo della striscia che ha sia la modalità di accensione manuale sia automatica.

 

Contro

Autonomia: La maggior parte delle critiche si sono concentrate sui consumi della batteria che in media, e senza aprire e chiudere di continuo l’armadio, non va oltre i sette giorni.

Durata: La striscia LED ha secondo noi una breve durata, l’intensità della luce comincia ad affievolirsi nel breve periodo, per fortuna costa poco.

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Plafoniera con sensore di movimento

 

6. Maclean MCE131 Plafoniera con Sensore di Movimento PIR 6m

 

La plafoniera Maclean si caratterizza per l’ottima luminosità, è dotata sia di sensore di movimento sia crepuscolare, entrambi regolabili secondo le proprie preferenze. Impostare le regolazioni, inoltre, è una cosa molto semplice. La rivelazione del sensore è a 360° dunque da qualsiasi parte arriverete, la luce si attiverà subito. 

Non ci è piaciuta l’estetica, la plafoniera non ha nulla di attraente da questo punto di vista, magari è più adatta all’androne di un palazzo che, per esempio, ad una cucina. Ad ogni modo è una questione di gusti. Le viti in dotazione non sono di buona qualità, se stringete troppo si rovinano, meglio sostituirle fin da subito con qualcosa di meglio. 

Il prezzo richiesto ci sembra eccessivo rispetto al valore che percepiamo della plafoniera che, è bene precisare, riteniamo comunque un buon prodotto, solo che secondo noi dovrebbe costare di meno.

 

Pro

Luminosità: II livello d’illuminazione della plafoniera è ottimo, l’ambiente viene adeguatamente investito dalla luce.

Gamma di rilevazione: Da qualsiasi parte arriviate, il sensore di movimento percepisce la vostra presenza e fa sì che la luce si accenda immediatamente.

Facilità d’uso: Gli utenti sono rimasti parecchio soddisfatti per la facilità con la quale si impostano le regolazioni del momento di accensione e del crepuscolare.

 

Contro

Design: Secondo noi questa plafoniera non ha un bel design, probabilmente è più indicata per l’androne di un palazzo che, ad esempio, per una cucina.

Viti: Meglio usare viti diverse da quelle in dotazione perché se non state attenti le rovinate con il cacciavite.

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Sensore di movimento BTicino

 

7. BTicino L4431 Livinglight International Interruttore Infrarosso 

 

Non di rado BTicino mette sul mercato ottimi prodotti e l’interruttore L4431 rientra a pieno titolo tra questi. Vogliamo avvertire subito i lettori che il prezzo non è quello di un comune interruttore, il costo di listino è parecchio alto tuttavia si possono trovare buoni sconti anche perché da una verifica fatta lo L4431 non è più nel catalogo del famoso produttore, pertanto in commercio esistono ancora pochi esemplari. 

Parlavamo di comuni interruttori, ebbene questo non lo è poiché ha il timer e il rilevatore di movimento. Il tempo di illuminazione si imposta facilmente, si va dai 30 secondi fino a 10 minuti. L’installazione è molto semplice, ci sono solo tre cavi da collegare. 

Quanto al funzionamento, è ottimo come confermano le tante recensioni positive. Insomma, alla fine l’unico aspetto svantaggioso è il prezzo oltre al fatto di essere un articolo un po’ vecchio.

 

Pro

Preciso: Il sensore dell’interruttore è di una precisione massima sia per il timer sia per la funzione crepuscolare e il rilevatore di movimento.

Installazione: Non servono particolari competenze per l’installazione dell’interruttore, basta collegare tre cavi seguendo le chiare e dettagliate istruzioni.

Materiali: L’interruttore BTicino non delude per la sua qualità costruttiva, tutte le sue componenti sono realizzate con ottimi materiali.

 

Contro

Prezzo: Come interruttore è abbastanza costoso, anche prendendolo scontato la cifra è comunque alta, c’è da aggiungere che risulta essere fuori produzione quindi ciò che si compra è una rimanenza dei prodotti invenduti.

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Sensore di movimento per luci

 

8. Philips Lighting Hue Sensore di Movimento 

 

Questo sensore di movimento è comodo a patto di farne un uso corretto. È naturalmente compatibile con le lampadine smart Philips, l’installazione è semplice e da questo punto di vista è anche versatile perché fondamentalmente potete mettere il rilevatore dove più vi pare, dunque su uno scaffale una mensola, sulla parete, sul soffitto oppure su un oggetto metallico grazie alla calamita. 

Qual è il disguido più grosso secondo noi? Che viene confuso con un sensore di presenza invece che di movimento. Cosa succede quindi? Capita ad esempio che vi trovate in cucina e trascorso il tempo di accensione impostato, le luci si spengono. A voi non resta altro da fare che sbracciarvi sperando che il sensore rilevi i movimenti (non è detto che funzioni). 

Dunque qual è la prima considerazione? Che un dispositivo del genere è più adatto a un punto di passaggio piuttosto che ad un ambiente dove stazionate comodamente seduti. Il sensore è compatibile con Alexa ma in questo caso non si possono sfruttare tutte le sue funzioni, è abbastanza limitato. L’abbinamento con l’app Hue è immediato e semplice.

 

Pro

Installazione: Uno dei punti di forza per questo sensore è l’installazione che offre il massimo della flessibilità, non ci sono cavi da collegare e può essere fissato a una parete, lasciato su una mensola o persino sul soffitto.

Materiali: La qualità costruttiva non delude, in questo senso dobbiamo dire che Philips ha realizzato un dispositivo ottimo.

 

Contro

Non ha il sensore di presenza: Riteniamo il dispositivo più adatto ad essere installato in un punto di passaggio mentre in un ambiente dove si staziona, rischia di non soddisfare le esigenze dell’utente in quanto non rileva la presenza.

Alexa: Il dispositivo è compatibile con l’assistente virtuale di Amazon ma in questo caso non si riescono a sfruttare del tutto le funzioni quindi l’utilizzo è limitato.

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Guida per comprare un sensore di movimento

 

Non abbiamo perso tempo e ci siamo messi alla ricerca delle offerte più vantaggiose presenti sul mercato. Vista la mole di proposte abbiamo dovuto fare una comparazione al fine di restringere il campo, questo ci ha permesso di individuare quelli che riteniamo essere i migliori sensori di movimento del 2023. Si va da quello della migliore marca a quello realizzato da produttori meno noti così da potervi presentare anche qualche sensore più economico ma che ha fatto comunque incetta di pareri e critiche positive. 

Come abbiamo detto in precedenza, abbiamo dovuto escludere una buona parte di sensori, ciò non significa che non si tratti di buoni dispositivi e che non possano fare al caso vostro e siccome ognuno ha delle specifiche esigenze vogliamo spiegarvi anche come scegliere un buon sensore di movimento in modo che possiate fare il vostro acquisto senza condizionamenti di sorta. Dopo aver letto la nostra guida avrete le conoscenze necessarie a decidere quale sensore di movimento comprare tra quelli più venduti online.

Di cosa si tratta

Non tutti sanno cosa sia e a cosa serva il miglior sensore di movimento quindi lo spieghiamo brevemente. Si tratta di un dispositivo che generalmente è integrato all’interno di un sistema che esegue un’attività automaticamente oppure manda un avviso di movimento in una determinata area. Il sensore, in pratica, rileva oggetti, persone e animali in movimento. 

Questi prodotti sono utili per i sistemi di sicurezza, pensiamo alle telecamere poste a “guardia” delle nostre case o dei negozi. Ma i sensori di movimento sono importanti anche nei sistemi di illuminazione sia a scopo di sicurezza sia per una migliore gestione dei consumi. Insomma, le possibili applicazioni sono diverse.

 

I tipi di sensore

La tecnologia mette a nostra disposizione sensori a infrarossi passivo, a microonde, a ultrasuoni. Quelli a infrarossi passivi sono detti anche PIR e trovano largo uso in ambito domestico riconoscono la temperatura superiore allo 0 di un corpo umano e quindi si attivano, cosa che ad esempio può far scattare un sistema di allarme. 

A scopi di vigilanza sono molto usati i sensori a microonde che sfruttando l’effetto doppler sono in grado di rilevare cambiamenti nell’area di pertinenza grazie al rimbalzo delle onde. Nel caso di quelli a ultrasuoni si utilizzano queste particolari onde per rilevare la presenza o l’assenza di un oggetto. 

 

La sensibilità del sensore

Non tutti i sensori hanno gli stessi tempi di reazioni (parliamo comunque di frazioni di secondo), alcuni sono più veloci di altri. È chiaro che se il sensore è collegato a una luce che deve illuminare un passaggio è importante che ciò avvenga istantaneamente. Un altro fattore di cui tener conto è la distanza e l’angolo di rilevamento questi parametri devono essere maggiori nel caso in cui siano collegati a luci o sistemi di sorveglianza posti all’esterno.

A battria o con cavo

Un sensore, pensiamo in particolare a quelli a infrarossi per gli allarmi domestici possono essere cablati oppure funzionare a batteria. È chiaro che per uno alimentato dai cavi è necessario predisporre un impianto, d’altro canto i sensori a batteria hanno il problema di scaricarsi. Ci sarebbero anche quelli a energia solare, potenzialmente buoni per l’esterno ma hanno lo svantaggio di richiedere tra le sei e le otto ore di esposizione al sole.

 

 

 

Come utilizzare il sensore di movimento

 

L’impiego dei rilevatori di movimento è molto utile, ci sono dispositivi che ne sono provvisti ma è anche possibile aggiungere il rilevatore a un impianto già esistente. Il loro utilizzo è consigliato sia ai fini del risparmio energetico che della sicurezza. 

Da interno o da esterno

Quando si decide di dotare la casa o il giardino oppure entrambi di un sensore di movimento bisogna stare attenti a scegliere il tipo giusto. I rilevatori, infatti, possono essere da interno oppure da esterno. Un comune rilevatore da interno può ad esempio trovare installazione in corridoio ma ma è sconsigliato in un bagno. 

Per quale motivo? Perché spesso il bagno è un ambiente umido, pensiamo al vapore che genera una doccia calda. In questo caso è preferibile un sensore di movimento da esterno, lo stesso che si mette in giardino o più in generale in tutti quei luoghi esposti all’umidità.

 

Evitare che il sensore si attivi al passaggio di animali

La corretta installazione e configurazione del sensore è importante. La prima cosa è installarlo a un’altezza ottimale, che è indicata chiaramente sul libretto delle istruzioni. Chi in casa ha un animale domestico deve impostare una sensibilità media oppure bassa a seconda della stazza del cane. È preferibile fare un test, dunque cominciare con la sensibilità media ed eventualmente impostare quella bassa se in precedenza il movimento del cane faceva attivare il sensore. Il terzo accorgimento è accertarsi che l’animale non abbia modo di avvicinarsi troppo al sensore.

 

Attenzione agli elementi di disturbo

Quando si installa un sensore è importante farlo in un punto dove non ci siano fonti di potenziale disturbo. Cosa disturba un sensore? Ad esempio oggetti che ne limitino il raggio d’azione oppure vicino a sistemi di ventilazione o riscaldamento perché provocano variazioni di temperatura.

Come deterrente

Il sensore di movimento anche se solo applicato alle luci in giardino possono essere un ottimo deterrente contro i ladri. Notoriamente questi loschi figuri preferiscono muoversi con il favore delle tenebre per non essere notati. Una semplice luce che si accende può metterli in fuga perché magari fa credere loro di essere stati scoperti ma è anche un segnale d’allarme per voi che vedendo la luce accesa siete avvertiti che qualcuno ha violato la vostra proprietà.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come collegare un sensore di movimento a un faro?

Come prima cosa bisogna staccare la corrente elettrica per evitare il pericolo di una scossa. Il montaggio è standard. Trovate un cavo marrone oppure nero da collegare alla morsettiera dove c’è il foro “live”. Il cavo blu va collegato al foro “N” mentre il cavo giallo e verde si collega alla vite che si trova vicino alla morsettiera.

Come funziona un sensore di movimento?

Il sensore è in grado di misurare i raggi infrarossi irradiati dalle persone e dagli oggetti presenti nel suo campo d’azione quindi attiva l’illuminazione. È importante precisare che questo sensore, di fatto non rileva un movimento bensì un repentino cambio di temperatura. Immaginiamo che una persona passi davanti a un punto, il sensore nota l’improvviso innalzamento della temperatura rispetto a prima e accende la luce.

 

Come regolare un sensore di movimento?

Principalmente sono tre le regolazioni da fare: il timer, l’illuminazione ambientale e la distanza. La regolazione si effettua ruotando i trimmer. Il timer può andare dai 10 secondi ai 10 minuti (in base al modello possono esserci delle differenze). Regolando l’illuminazione ambientale l’accensione della luce avviene quando la luce naturale è inferiore al livello impostato. La distanza o campo visivo, in genere può essere impostata da minimo 6 a massimo 12 metri (anche in questo caso le distanze possono essere diverse in base al modello).

 

Dove posizionare il sensore di movimento?

Il sensore va posizionato su una superficie stabile e orientato verso il basso se si vuole diminuire il raggio d’azione. Verificate sempre il grado di protezione se dovete installarlo all’esterno, ad ogni modo è sempre meglio un posto al riparo dalle intemperie.

 

Che differenza c’è tra un sensore di movimento e un sensore di presenza?

I cosiddetti PIR (sensori passivi a darri infrarossi) rilevano il movimento delle persone. Per esempio, se un individuo passa davanti al sensore, la luce si accende o la telecamera si attiva oppure scatta l’allarme (se inserito). Un sensore di presenza svolge un compito simile ma è più sensibile poiché rileva anche i micromovimenti e quindi è più indicato in un ambiente dove le persone stazionano quasi immobili, pensiamo a un salotto.

 

 

 

 

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Gli 8 migliori motori per cancelli scorrevoli del 2023

 

Motore per cancello scorrevole – Guida all’acquisto, Opinioni e Confronti

 

Chissà quante volte vi sarà capitato di tornare a casa con l’auto mentre diluvia e dover entrare con la macchina all’interno della vostra proprietà; il tempo di scendere, infilare la chiave nella toppa, spalancare il cancello, rimettervi in auto, scendere nuovamente e richiudere il cancello e nel frattempo vi siete inzuppati. Per non parlare poi quando per entrare nel vialetto si blocca il traffico, con gli altri automobilisti (razza notoriamente impaziente e irascibile) che suonano il clacson come se l’Italia avesse vinto il Mondiale. È decisamente più comodo che al vostro arrivo il cancello si spalanchi d’innanzi a voi. 

Se volete risparmiarvi tutto il teatrino su descritto c’è una sola cosa da fare, dotare il vostro cancello di un motore, l’apertura automatica risolverà i vostri problemi e magari tra quelli selezionati c’è quello che fa per voi, anzi, chissà che non sia proprio uno di questi due: il CO-Z Kit è facile da installare e configurare ed è venduto a un prezzo molto interessante; c’è poi il Kit cancello scorrevole Faac Delta 2 740 che è realizzato con ottimi materiali e anche in questo caso il costo è vantaggioso.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori cancelli scorrevoli – Classifica 2023

 

Per consentirvi di scegliere con la massima cura il motore più adatto a voi non solo abbiamo organizzato i modelli da noi selezionati secondo una classifica ma abbiamo anche scritto una recensione, questa è frutto non solo del nostro parere ma anche dei pareri di altri consumatori che per noi sono tra le principali fonti nel determinare la bontà di un prodotto. Per fornirvi un servizio in più, abbiamo aggiunto un link in corrispondenza di ciascun motore selezionato. A cosa vi serve questo link? Vi indica dove acquistare a prezzi bassi il motore. Resta comunque valido il consiglio di confrontare i prezzi anche con altre fonti al fine di essere certi di comprare al miglior prezzo possibile.

 

 

Motore per cancello scorrevole economico

 

1. CO-Z Kit Automazione Cancello Scorrevole

 

Se siete alla ricerca di un motore per cancello scorrevole che non costi molto, qui abbiamo un kit completo per l’automazione di un modello con peso massimo di 600 kg e una lunghezza fino a 12 metri. Nella confezione trovate, oltre al dispositivo, otto cremagliere con una lunghezza di 50 cm ciascuna, due sensori a infrarossi, due telecomandi e tutte le viti necessarie all’installazione.

Il prodotto è realizzato abbinando materiali di qualità, ovvero l’ABS e l’acciaio inox. Il primo assicura sia leggerezza sia la necessaria resistenza agli agenti atmosferici, mentre il secondo garantisce protezione dalla corrosione.

Il motore è molto silenzioso e il prezzo vantaggioso. Proprio per contenere l’esborso, tenente presente che nella confezione di vendita mancano sia il lampeggiante sia la chiave (il che significa che dovrete acquistarli a parte). Non esattamente di qualità elevata le cremagliere che potrebbero darvi qualche problemino…

 

Pro

Installazione: Il motore si installa facilmente, basta seguire le istruzioni. È comunque chiaro che è un lavoro da fare se si ha un minimo di esperienza cavi e cose di questo tipo.

Compatibilità: Può essere montato su qualunque cancello, fino a un peso massimo di 600 chilogrammi e a una lunghezza di 12 metri.

Costo: Il kit ha un buon rapporto qualità/prezzo, c’è da aggiungere, poi, che il motore è molto silenzioso, caratteristica da non sottovalutare.

 

Contro

Accessori: Pur non negando che il kit sia completo dobbiamo segnalare che non è compreso il supporto per il lampeggiante.

Cremagliere: Sono in acciaio inox ma non di qualità impeccabile. Del resto parliamo di un kit economico…

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Motore per cancello scorrevole Faac

 

2. Kit cancello scorrevole Faac Delta 2 740

 

Faac è un altro di quei marchi molto stimati del settore e infatti aperto il pacco avete modo di rendervi conto che il materiale è di ottima fattura. C’è tutto il necessario per automatizzare il vostro cancello oppure sostituire il vecchio motore che magari dopo tanti anni di onorato servizio ha alzato bandiera bianca. 

Abbiamo ragione di credere che il motore per cancello scorrevole Faac durerà a lungo e il bello è che l suo prezzo è tra i più competitivi che si possano trovare. Ma cosa trovate oltre amo motore che a proposito, ha la centrale elettronica incorporata. Beh c’è la piastra di fondazione, le fotocellule (una coppia), un lampeggiante, il pulsante a chiave, 5 metri di cremagliera e naturalmente il telecomando. 

A proposito di quest’ultimo pare che programmarlo non sia un compito così immediato a causa di istruzioni poco chiare come riferito da qualche cliente. Un altro problema riscontrato, pare che i fermi magnetici si blocchino con difficoltà sulle cremagliere. Per il resto possiamo aggiungere che l’installazione del cancello non è difficoltosa.

 

Pro

Materiali: Il kit è costruito con materiali di buona qualità e non parliamo solo del motore ma anche di accessori quali il lampeggiante oppure la coppia di fotocellule.

Costo: Il prezzo è tra  più competitivi del mercato, a una cifra più che ragionevole di porta  a casa un motore affidabile.

 

Contro

Telecomando: Alcuni clienti hanno riscontrato delle difficoltà nel configurare il telecomando a causa di istruzioni ritenute poco chiare.

Fermi magnetici: Dalle recensioni dei clienti è emerso che c’è qualche difficoltà di troppo per i fermi magnetici a bloccarsi sulle cremagliere.

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Motore per cancello scorrevole BFT

 

3. BFT kit con motore Deimos BT A600 pr cancello scorrevole 600 Kg

 

Il kit BFT comprende un motore adatto per cancelli fino a 600 kg di peso, telecomando, lampeggiante e coppia di fotocellule. Non è un kit fornitissimo, ad esempio non ci sono le cremagliere ma mancanze come queste sono in qualche modo bilanciate dal prezzo basso. Il motore è silenzioso e instancabile tanto è vero che è indicato per un utilizzo intensivo, pensiamo ad esempio a quei condomini dove le auto entrano ed escono di continuo oppure a un luogo di lavoro dove c’è un viavai di dipendenti. 

Il motore adotta un livello di spinta intelligente, mai spropositata alle reali esigenze. Com’è possibile ciò? Ebbene il microprocessore acquisisce i dati da degli indicatori e aggiorna il livello di spinta indispensabile all’esecuzione della manovra. 

Questa caratteristica differenzia il BFT da altri modelli che non riconoscendo l’esatta posizione del cancello, adottano una spinta costante. In concreto dove sta il vantaggio. I dispositivi preposti alla registrazioni delle variazioni di forza del cancello (anche le più piccole) oppure della portata (dovuta a usura e cambi di temperatura) assicurano al motore la coppia ottimale.

 

Pro

Motore: Non ha disatteso le aspettative, anzi, è andato oltre con piena soddisfazione della clientela: potente, silenzioso e affidabile.

Coppia ottimale: Grazie al prezioso lavoro del microprocessore si ha un livello di spinta intelligente, sempre adeguato alle necessità a differenza di altri modelli che danno sempre la stessa spinta.

Prezzo: Questo è il classico caso di costo allettante, la cosa meraviglia ancora di più se si pensa alla buona qualità del motore.

 

Contro

Accessori: Non è il kit più fornito che abbiamo visto, per esempio all’interno del pacco non trovate la cremagliera.

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Motore per cancello scorrevole Nice

 

4. Kit motore cancello scorrevole Nice RB600KCE

 

Il motore Nice adatto per cancelli scorrevoli fino a 600 kg di peso, ha la centrale integrata. L’installazione è semplice e veloce in quanto il collegamento è a due fili tra la centrale di comando e le coppie di fotocellula (massimo sett). Comodo anche il collegamento tra la centrale di comando e la batteria a tampone, tutto avviene mediante un connettore ad innesto guidato.

Dobbiamo segnalare che la batteria a tampone non è compresa nel kit. Molto interessante è il sensore di temperatura che in base alle condizioni climatiche adatta la forza del motore che quindi ha anche la protezione termica. 

Nel caso di due motori perché magari si ha un cancello scorrevole a due ante c’è una selezione master – slave che sincronizza in automatico entrambi i motori. Il motore così come gli altri elementi del kit, è robusto. Kit che comunque non è fornitissimo, non c’è la cremagliera e neanche un secondo telecomando.

 

Pro

Installazione: L’intero kit si installa velocemente, basti pensare che per collegare la centrale di comando alla coppia di fotocellula ci sono appena due fili.

Sensore di temperatura: Opera in modo tale che a seconda delle condizioni climatiche il motore impieghi la forza ottimale.

Motore: Si comporta bene, lavora in silenzio e non delude per potenza e affidabilità, è perfetto per cancelli fino a 600 chili di peso.

 

Contro

Pochi accessori: Il kit comprende il minimo sindacale, non aspettatevi di trovare cose come un secondo telecomando oppure la batteria a tampone.

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Motore per cancello scorrevole Timbertech 

 

5. Timbertech motore per cancello scorrevole carico massimo 600 kg

 

Il Timbertech è uno dei kit più economici che si possano trovare in vendita ed è anche abbastanza fornito, certo qualcosa manca ma ne parleremo dopo. Il motore funziona adeguatamente e può garantire l’apertura di cancelli dal peso massimo di 600 kg con una velocità di 20 centimetri al secondo, oltretutto è silenzioso. 

La confezione comprende quattro cremagliere l’interruttore per il bloccaggio di fine corsa, due sensori a infrarosso e due telecomandi. Attenzione perché pare che la scheda elettrica non sia compatibile con altri telecomandi quindi occhio a non perdere quelli in dotazione perché la sostituzione sarebbe complicata. Le istruzioni non sono in italiano e manca il lampeggiante, dunque qualche carenza la dobbiamo rilevare.

 

Pro

Prezzo: Se la vostra esigenza principale è quella di spendere poco, avete trovato il kit che fa per voi, rapporto qualità prezzo sicuramente vantaggioso.

Motore: Lavora bene, garantisce l’apertura per cancelli fino a 600 kg di peso e con una velocità di 20 cm al secondo.

 

Contro

Telecomando: Dall’analisi delle recensioni scritte dagli utenti emerge una certa difficoltà a sostituire il telecomando qualora se ne dovesse presentare la necessità.

Accessori: Pur essendo un kit abbastanza fornito, abbiamo notato l’assenza del lampeggiante che è utilissimo per segnalare apertura e chiusura del cancello.

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Motor per cancello scorrevole Avidsen

 

6. Avidsen 114457 motorizzazione scorrevole Orea 500 +

 

Lo Orea 500 + di Avidsen è un motore parecchio versatile capace di adattarsi a qualsiasi tipo di cancello (peso massimo 500 kg) indipendentemente dal materiale, va bene sia per apertura verso destra sia verso sinistra; è silenzioso. 

L’avvio è progressivo con rallentamento a fine corsa che aumenta il livello di sicurezza. L’utente ha modo di regolare forza, velocità e accelerazione. Oltre al motore il kit comprende otto cremagliere, due telecomandi a 4 pulsanti e un lampeggiante. Mancano le fotocellule. 

Il motore è compatibile con qualsiasi tipo di citofono, anche con quelli video. Tanto l’installazione quanto la programmazione non presentano significative difficoltà. Ci è piaciuto parecchio la fattura dei telecomandi, sono molto solidi e rispondono immediatamente, comodi da azionare.

 

Pro

Versatile: Secondo noi il grosso punto di forza di questo motore è la sua versatilità: si adatta a cancelli di qualsiasi materiale ed è compatibile con tutti i citofoni, anche quelli video.

Sicuro: Il motore fa sì che l’apertura del cancello sia sicurissima, ad esempio l’avvio è progressivo e c’è il rallentamento a fine corsa.

Telecomandi: Sono ottimamente realizzati, robusti e reattivi hanno i pulsanti grandi per un uso comodo.

 

Contro

Fotocellule: L’unica cosa negativa da segnalare per questo modello è l’assenza delle fotocellule che dunque vanno comprate a parte.

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Motore per cancello scorrevole SCS Sentinel

 

7. SCS Sentinel, Motore a cremagliera per cancello scorrevole OneGate3

 

Il motore SCS Sentinel è adatto per tutti i cancelli scorrevoli con lunghezza massima di 4 metri e peso di 400 kg. È un motore silenzioso e la sua potenza può essere regolata in base a sei livelli. Il kit comprende oltre al motore una coppia di telecomandi e un lampeggiante. 

Non ci sarebbe affatto dispiaciuto trovare una coppia di fotocellule e magari la ghiera. Soffermiamoci un attimo sui telecomandi perché ci sono piaciuti. Questi hanno quattro ampi pulsanti, hanno un profilo slim, sono leggeri e si tengono comodamente in tasca. 

Anche se non vi doveste affidare a un professionista, non avrete problemi per l’installazione e la programmazione perché sono operazioni semplici. La qualità dei materiali è buona. Per quanto riguarda il prezzo lo riteniamo adeguato all’articolo.

 

Pro

Potenza del motore: Pur non essendo potentissimo, non evidenzia nessun affanno con cancelli fino a 400 kg di peso, inoltre la potenza può essere regolata su sei livelli.

Telecomando: I due in dotazione sono validi: i quattro pulsanti sono ampi e il dispositivo risponde immediatamente. Inoltre la figura slim fa si che possa stare in tasca senza dare fastidio.

Materiali: L’intero kit è composto da elementi caratterizzati da materiali di buona qualità sia a livello di plastiche sia elettronico.

 

Contro

Accessori: Non ricchissimo il parco accessori del kit, ad esempio manca la coppia di fotocellule così come non c’è la ghiera.

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Motore per cancello scorrevole Sfeomi

 

8. CO-Z Kit Automazione Cancello Scorrevole 280W

 

Quest’altra proposta di CO-Z ha catturato la nostra attenzione per il prezzo che non è eccessivo, tale caratteristica lo rende perfetto per chi ha un piccolo budget da destinare a un kit del genere. Il motore riesce ad aprire e chiudere un cancello con peso massimo di 600 kg e con una lunghezza di 12,2 m.

Il tempo di chiusura è regolabile secondo gli scaglioni di 15, 30 e 45 secondi. Ai due telecomandi in dotazione se ne possono aggiungere altri quaranta, soluzione perfetta per i condomini. Molto semplice da usare il rilascio di emergenza che serve quando manca la corrente. Il motore va bene sia per utilizzo residenziale sia commerciale. Apprezzabile la presenza di un involucro con standard IP44 che protegge il motore dagli agenti atmosferici.

La qualità dei materiali è sicuramente coerente con il prezzo di vendita, peccato che alle due fotocellule non si accompagni anche un lampeggiante per segnalare apertura e chiusura del cancello. Non sono presenti le istruzioni in italiano.

 

Pro

Potenza: Il motore è molto performante (a discapito di un prezzo contenuto) ed è adatto per cancelli pesanti fino a 600 kg e lunghi 12,2 metri.

Chiusura: L’utente può impostare tre diversi tempi di chiusura del cancello secondo gli scaglioni di 15, 30 e 45 secondi.

Blackout: Quando manca la corrente oppure c’è un guasto ci si rende conto della facilità d’uso del sistema di rilascio di emergenza.

 

Contro

Manuale: Sfogliando il libretto delle istruzioni il cliente, suo malgrado, si renderà conto che non sono scritte in italiano.

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Guida per comprare un motore per cancello scorrevole 

 

Sul mercato, in fatto di migliori motori per cancelli scorrevoli del 2023, abbiamo trovato parecchie offerte interessanti che ci piacerebbe sottoporre alla vostra attenzione; queste sono frutto di un’attenta comparazione tra i modelli più venduti online. C’è n’è per tutti, da chi vuole il motore della migliore marca a chi cerca qualcosa di più economico ma comunque di buona qualità. Molti ci chiedono come scegliere un buon motore per cancello scorrevole. 

Ebbene ci sono alcuni criteri cui far fede, caratteristiche importanti da controllare e tanti altri aspetti da valutare, non sono cose che terremo per noi come un segreto da custodire, bensì le condivideremo con chi vorrà continuare nella lettura alla fine della quale si avranno le idee ben chiare su quale motore per cancello scorrevole comprare.

Non improvvisate

La prima regola da rispettare quando si vuol comprare il miglior motore per cancello scorrevole è non improvvisare. Bisogna sapere innanzitutto di che potenza deve disporre il nuovo motore. Quando ci si affida a una ditta d’impianti di automazione industriale, non ci si deve preoccupare di nulla, solo pagare il conto alla fine ma quando ci si vuole occupare in prima persona della scelta degli elementi necessari all’automatizzazione del cancello, allora bisogna farlo con scrupolo e pignoleria. 

Dunque uno degli elementi determinanti nella scelta del motore è il peso del cancello, il secondo elemento è la frequenza d’uso. Insomma, se entrate ed uscite di continuo da casa vi serve un motore che possa sopportare un gran carico di lavoro. Un altro aspetto, magari anche secondario, è quello visivo. Per esempio un motore interrato ha impatto zero sull’aspetto visivo. 

 

Le norme da rispettare

Questo paragrafo in un certo senso si collega al precedente perché neanche in questo caso bisogna lasciare nulla all’improvvisazione. Che si decida di installare un cancello automatico da zero oppure automatizzare un cancello già esistente è necessario conoscere le norme. Come prima cosa il costruttore del motore deve darvi la certificazione di ciò che vi ha venduto. 

Indispensabile, inoltre, un blocco a fondo corsa, questo serve per limitare la chiusura e l’apertura del cancello. Il cancello scorrevole su entrambe le colonne fisse deve avere una sagoma a “L” che impedisca le oscillazioni. Le ruote, poi, devono presentare dispositivi atti alla rimozione di ostacoli che potrebbero provocare la fuoriuscita del cancello dalla guida.

La revisione

Deve esservi ben chiaro che se decidete di automatizzare il vostro cancello dovete anche assumersi gli oneri della manutenzione sia ordinaria sia straordinaria, questo per dirvi che le spese non finiscono nel momento in cui comprate e fate installare il nuovo motore; va controllato periodicamente così come le parti che sorreggono la struttura del cancello e la guida.

 

 

 

Come utilizzare il motore per cancello scorrevole

 

Una volta installato il motore al vostro bel cancello scorrevole è importante utilizzarlo nel modo corretto. Tra un attimo vi spiegheremo come fare, il consiglio è di leggere fino in fondo con attenzione perché ci sono dei consigli, delle dritte che potrebbero esservi di grande aiuto. Magari scoprirete cosa che non potevate neanche immaginare e chissà che proprio qui non troviate la soluzione che state cercando da tempo.

Non abusate delle fotocellule

La prima cosa che vogliamo dirvi è di non abusare delle fotocellule, passare di continuo mentre il cancello si sta chiudendo è un comportamento che nel lungo periodo potrebbe comportare dei problemi. Quali? Per esempio potrebbe verificarsi il rallentamento dell’anta.

 

Batteria di emergenza

È consigliato ditare il motore di una batteria d’emergenza. A cosa serve? A fornire l’energia necessaria affinché il cancello possa aprirsi e chiudersi anche in caso di blackout. Chiaramente se il motore si guasta la batteria non vi servirà a nulla, in questo caso potete aprire il cancello accedendo al dispositivo di sblocco.

 

La manutenzione

Il motore come del resto il cancello stesso, richiede una manutenzione ordinaria che va ben oltre la semplice lubrificazione. Anche se il motore non presenta malfunzionamenti andrebbe ugualmente sottoposto a un controllo periodico. È bene che questo controllo sia effettuato da una ditta specializzata con la quale generalmente si sottoscrive un contratto di manutenzione. 

Perché è importante? Perché nel malaugurato caso si verifichi un incidente imputabile a un danno derivante dalla mancata manutenzione o da una manutenzione fatta male, la responsabilità penale e civile ricade sulla ditta. L’assenza di un contratto di manutenzione rende sempre e comunque responsabile il proprietario che anche nel caso in cui avesse fatto lui stesso la manutenzione non avrebbe documenti che lo dimostrano.

 

Rendere automatico un cancello già esistente

Prima di rendere automatico un cancello già esistente vanno fatte alcune valutazioni a cominciare dalla solidità della struttura. Se il cancello è fragile, è sconsigliato dotarlo di motore poiché oscillerebbe parecchio.

Una questione estetica

Non è sempre bello lasciare in vista il motore, soprattutto se si tratta di un cancello prestigioso. Dal punto di vista estetico, è nostra convinzione, che non ci sia migliore soluzione che un motore interrato. Dopotutto tale eventualità non comporta svantaggi in termini di funzionamento o performance quindi è la soluzione che consigliamo a chi bada anche all’eleganza del punto d’accesso alla sua proprietà.

 

 

 

Domande frequenti

 

A cosa serve il motore per cancello automatico?

La movimentazione del cancello scorrevole automatico è data dal motore o dai motori nel caso di cancelli scorrevoli a due ante. Il motore può essere montato esternamente oppure interrato.

Come funziona il motore di un cancello scorrevole?

Usando un radiocomando è inviato un segnale alla centralina che dunque attiva il motore. L’impulso del telecomando non è l’unico segnale rilevato dalla centralina ma anche altri come quelli derivanti dalle fotocellule.

 

A cosa servono le fotocellule

La funzione delle fotocellule è molto importante ai fini della sicurezza in quanto sono in grado di rilevare la presenza di un ostacolo nel raggio d’azione del cancello e quindi far arrestare il motore.

 

Cosa accade se manca la corrente o si verifica un guasto al motore?

Qualora ci sia un blackout o peggio un danno, è sempre possibile aprire il cancello manualmente grazie al dispositivo di sblocco. Non mancano, poi, soluzioni più innovative come la possibilità di integrare una batteria di emergenza che garantisce al motore un’autonomia di parecchie ore.

 

Serve un permesso per installare il motore?

Nessun permesso è richiesto per dotare il cancello di un motore e dunque renderlo automatico. È chiaro che ciò è valido fintantoché non si occupi un suolo pubblico.

 

Quali caratteristiche deve avere il cancello adatto al mio motore?

Come prima cosa peso e dimensioni devono essere di meno rispetto ai valori che si trovano indicati nelle specifiche operative, per esempio se il motore è adatto a un cancello da 600 kg e 12 metri di lunghezza significa che va montato su un cancello che pesa e misura meno dei valori sopra indicati. Il cancello, inoltre, deve essere in perfette condizioni meccaniche, si deve aprire e chiudere correttamente, deve essere bilanciato e avere una struttura adatta all’automazione.

È vero che la legge obbliga a una manutenzione periodica?

È tutto vero infatti al momento dell’installazione l’utente è tenuto a sottoscrivere un contratto di manutenzione con l’azienda incaricata dell’installazione. No non è esclusa la possibilità di rifiutare la sottoscrizione del contratto ma in tal caso l’installatore riporta il fatto su un apposito documento che si mette al riparo da responsabilità civili e penali che dunque ricadono interamente sull’utente.

 

 

 

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Gli 8 migliori lucchetti TSA del 2023

 

Lucchetti TSA – Guida all’acquisto, Opinioni e Confronti

 

La sicurezza in aeroporto è una faccenda molto seria, ancor di più negli Stati Uniti visto che parliamo di un Paese molto attento a smantellare qualunque tipo di rischio proveniente in particolare da organizzazioni terroristiche. Nella nazione a stelle e strisce le misure di controllo sono più rigide che altrove pertanto se state pensando di recarvi lì sappiate che le vostre valige molto probabilmente verranno ispezionate e naturalmente nessuno vi chiederà il permesso, tantomeno vi sentirete dire cose del tipo “per favore apra quella valigia”… anche perché non sarete presenti. Tanto le valigie in arrivo quanto quelle in transito possano essere aperte dal personale addetto, con le buone o molto spesso con le cattive, ovvero forzandole.

Affinché la vostra venga aperta con le buone avete bisogno di un lucchetto TSA come questi qui: OW-Travel TSA a 3 cifre permette di comporre mille differenti combinazioni, Trixes 4 x Lucchetto di Combinazione ha un ottimo prezzo considerando che la confezione comprende quattro lucchetti.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori lucchetti TSA – Classifica 2023

 

Qui trovate la nostra classifica comprendente otto lucchetti TSA, per ciascuno di questi è stata scritta una recensione. Nel formulare il nostro giudizio abbiamo tenuto in grande considerazione i pareri di altri consumatori come voi, ciò ci ha aiutato a meglio individuare pregi e difetti dei lucchetti selezionati. Oltre al nostro parere critico che speriamo possa esservi utile, mettiamo a vostra disposizione anche un link per chi volesse sapere dove acquistare a prezzi bassi i lucchetti. Ricordate che è sempre utile confrontare i prezzi con più fonti perché è sempre possibile trovare qualcosa di più economico ma ugualmente valido.

 

 

1. OW-Travel TSA a 3 cifre + 3 Etichette per Valigie 

 

Questo lucchetto è a quattro cifre combinate il che permette la creazione di mille differenti combinazioni, questo aspetto dà sicuramente un senso di sicurezza in quanto diventa impossibile individuare quella corretta per un malintenzionato. Le ghiere sono abbastanza grandi da permettere di comporre la combinazione con agilità. Bastano tre semplici passaggi facili da memorizzare per ripristinare il passcode. 

Secondo alcuni utenti le istruzioni sono poco chiare nel passaggio dove viene spiegato come cambiare la combinazione. Come lucchetto pesa molto poco ma dobbiamo anche dire che non è complicato da forzare, insomma se si tratta di usarlo per la vostra valigia può sicuramente andare bene ma se ad esempio volete mettere al riparo un armadietto o qualcosa di simile, è meglio affidarsi a qualcosa di più robusto. 

Il lucchetto comprende anche tre etichette per le valigie dove potete scrivere i vostri dati che torneranno utili in caso di smarrimento.

 

Pro

Numero di combinazioni: Per un malintenzionato è praticamente impossibile indovinare la combinazione che potenzialmente sono mille.

Comodo: È un lucchetto che non dà problemi, nel senso che comporre la combinazione è agevolato dalla dimensione dei numeri riportati sulle tre ghiere.

 

Contro

Istruzioni: Sono poco chiare o almeno non risultano esserlo in un passaggio preciso ovvero, dove si spiega come cambiare la combinazione precedentemente impostata.

Fragile: Non è un lucchetto solidissimo, per chiudere una valigia va sicuramente bene ma se ad esempio volete tenere al sicuro il contenuto di un armadietto, conviene qualcosa di più solido.

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2. Trixes 4 x Lucchetto di Combinazione per Valigie e Bagagli

 

Prezzo che riteniamo essere molto vantaggioso considerato che a casa portate ben quattro lucchetti TSA Trixes. Il lucchetti sono di colore differente, esteticamente sono molto gradevoli e ben rifiniti. Per la categoria appaiono molto solidi ma tenete presente che si tratta pur sempre di lucchetti piccoli quindi nonostante la bontà dei materiali possono essere scassnati facilmente. 

Di conseguenza vanno benissimo per le valigie, meno per altre destinazioni. La serratura è con combinazione quadrupla. La combinazione va impostata, quella di default è 0 0 0 0. Le istruzioni per cambiare il codice, riferisce più di un consumatore, sono scritte in modo errato, tuttavia pare che su YouTube si trovi spiegato bene come fare. Resta comunque un fastidio e pertanto consideriamo ciò un aspetto negativo. 

Altra cosa da segnalare, di cui siamo venuti a conoscenza da una serie di recensioni pubblicate in rete da persone che hanno acquistato l’articolo, è che non di rado su quattro lucchetti capiti uno difettoso, evidentemente c’è qualche problema di costruzione altrimenti non si spiegano tanti casi analoghi.

 

Pro

Prezzo: Considerato che la confezione comprende quattro lucchetti TSA non ci resta che considerare con estremo favore il prezzo di vendita.

Colorati: I lucchetti arrivano in quattro diversi colori così da distinguerli facilmente, oltretutto la verniciatura è curata, ben eseguita.

 

Contro

Istruzioni: Ci sono quelle poco chiare e poi ci sono quelle scorrette ed è questo il caso, per capire come cambiare il codice vi toccherà cercare le informazioni su YouTube.

Difettosi: Non è un caso isolato il fatto che su quattro lucchetti non sempre tutti funzionino correttamente, deve esservi un problema di fondo se ci sono tante lamentele.

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3. Hauptstadtkoffer Valigie, 2 cm

 

Non tutti amano i lucchetti preferendo a questi delle serrature con combinazione, resta però il problema del TSA. Se la vostra valigia non n’è provvista, ai controlli verrà forzata. Per evitare questo spiacevole inconveniente potete sostituirla con la Hauptstadtkoffer che può anche essere montata su valigie originariamente prive di serratura. 

Non è un modello universale nel senso che non è detto che i suoi fori coincidano con quelli della valigia, in questo caso vanno praticati. Nella confezione non sono presenti istruzioni e anche se alla fine l’installazione è semplice, c’è chi è rimasto contrariato di tale mancanza. 

Strutturalmente la serratura è solida, poi è chiaro che il modo di forzarla si trova sempre, dopotutto non stiamo parlando di una cassaforte ma resta comunque un buon deterrente. Probabilmente costa qualcosina in più rispetto alla maggior parte dei lucchetti ma crediamo che il prezzo sia tutt’altro che scandaloso. 

 

Pro

Solida: È una buona serratura, abbastanza solida da farcela ritenere affidabile, l’apertura con combinazione è un deterrente in più contro i ladri.

Montaggio: Di grande semplicità è il montaggio di questa serratura, alla fine si tratta di stringere un paio di viti e al massimo fare un paio di fori.

 

Contro

Non universale: Non si tratta di una serratura perfettamente adatta a qualsiasi modello di valigia in quanto i fori potrebbero non coincidere, precisiamo che comunque la modifica per adattarla alla vostra valigia non cosa complicata.

Istruzioni: Pur essendo il montaggio di grande semplicità ci pare doveroso avvertire i lettori che non sono presenti istruzioni circa l’installazione.

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4. Aspen Combinazione 4 Cifre TSA Lucchetto Superiore 

 

Quello di Aspen è un lucchetto che abbiamo apprezzato in modo particolare per la sua robustezza. Sia chiaro, la sua funzione resta principalmente quella di deterrente perché si tratta comunque di un lucchetto piccolo che con i giusti attrezzi si rompe in un attimo ma per la sicurezza delle vostre valigie resta un valido prodotto. 

Oltre al lucchetto è compreso anche un cavo metallico che pur non essendo troppo spesso torna utile, per esempio se avete più valigie potete tenerle legate insieme, in questo modo per un ladro sarebbe più complicato scappare con la refurtiva. Naturalmente questo è solo uno dei possibili usi che si possono fare del cavo. 

La chiusura è a combinazione con quattro numeri, cosa che aumenta il livello di sicurezza considerato che le possibili combinazioni di numeri sono mille. Ben curata è la verniciatura. Il prezzo è nella media, dunque nè vantaggioso nè svantaggioso.

 

Pro

Deterrente: È sicuramente un valido deterrente contro i ladri di bagagli, abbastanza robusto per proteggere il contenuto di una valigia.

Cavo metallico: Oltre al lucchetto la confezione comprende un cavo metallico utile, ad esempio, per legare insieme più valigie.

Combinazione: La chiusura è a combinazione, questa è composta di quattro numeri dunque possono servire fino mille tentativi prima di trovare quella giusta.

 

Contro

Solo per bagagli: Nulla vieta di usarlo per altri scopi oltre alla sicurezza delle valigie tuttavia questo lucchetto lo riteniamo inadeguato, per esempio, alla sicurezza di un armadietto oppure di una bici.

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5. Tinksky 4 Colori TSA Approvato Sicurezza Cavo Bagagli 

 

Quattro lucchetti per un costo tutto sommato irrisorio, l’aspetto economico è a nostro avviso uno dei pregi per questo set. I lucchetti sono di differente colore, ciascuno corredato di istruzioni, la chiusura è con combinazione a tre cifre. 

Torniamo un attimo sulla colorazione perché dopotutto come si dice in questi casi, anche l’occhio vuole la sua parte: i colori sono argento, nero, e due rosa uno più pallido e l’altro decisamente più forte, forse sarebbe più corretto definirlo magenta. 

Da sottolineare la buona qualità della verniciatura, riteniamo non si scalfisca facilmente neanche nel caso di maldestri addetti ai bagagli. I lucchetti sono con cavo cosa che da un lato dà maggior flessibilità di applicazione ma che dall’altro può essere tagliato più facilmente. I lucchetti sono pesanti e questo dettaglio ci fa ben sperare in fatto di robustezza.

 

Pro

Prezzo: Il lucchetto, anzi, il set di lucchetti, ha un buon rapporto qualità prezzo, bisogna considerare che l’offerta comprende quattro pezzi.

Verniciatura: Arrivano in quattro diversi colori, la verniciatura è precisa, senza sbavature e la giudichiamo anche resistente alle scalfitture.

Peso: Avendoli tra le mani ci si rende conto che non sono lucchetti leggeri, questo fa ben sperare in fatto di solidità.

 

Contro

Cavo: I lucchetti hanno il cavo metallico è anche se da un lato questo offre una maggiore flessibilità di applicazione va comunque detto che può essere più facile da tagliare.

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6. Samsonite Global Travel Accessories Three Dial TSA 

 

Samsonite è uno dei produttori leader in fatto di valigie ma questa volta si parla di un accessorio o per essere più precisi parliamo di una coppia di lucchetti con combinazione. Questa è a tre numeri, diciamo subito che avremmo preferito un sistema a quattro numeri che avrebbe aumentato il numero delle possibili combinazioni e di conseguenza il livello di sicurezza sarebbe stato più alto. 

È comunque un lucchetto abbastanza solido ma qualche utente ha fatto notare come l’apertura sia poco fluida e anche che per modificare la combinazione è necessario faticare un po’ sul meccanismo. 

Ci ha fatto riflettere un attimo il prezzo che rispetto ad altri modelli è più alto, ecco forse in virtù di un costo maggiore sarebbe stato opportuno non si fossero presentati i difetti sopraelencati.

 

Pro

Solido: Nulla da ridire sulla solidità di questo lucchetto che anzi si presenta come molto affidabile e non semplice da scassinare.

Materiali: La qualità è quella che ci si aspetta da un brand prestigioso come Samsonite, dunque siamo su buoni livelli.

 

Contro

Combinazione: Avremmo preferito un sistema di combinazione a quattro numeri invece Samsonite ha ritenuto che tre fossero sufficienti per la sicurezza dei bagagli.

Apertura: Secondo alcuni utenti l’apertura di questi lucchetti è poco fluida, ciò è stato motivo di delusione per quanti si aspettano sempre il meglio da Samsonite.

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7. Samsonite Global Travel Accessories TSA Key Lucchetto per Valigie

 

Se il vostro problema è ricordare i numeri e in particolare la combinazione di questi, forse troverete nella coppia di lucchetti Samsonite ciò di cui avete bisogno in quanto la serratura è a chiave. 

Certo, se poi perdete la chiave diventa un problema ma andiamo avanti e preoccupiamoci di questioni più concrete come la robustezza di questa coppia di lucchetti, magari avranno un aspetto un tantino grezzo ma in quanto ad efficacia non danno alcun tipo di problema anzi. 

I lucchetti sono coperti da garanzia globale di due anni, quindi se si presentano problemi siete coperti o almeno lo siete per i primi 24 mesi dall’acquisto. Quanto al prezzo, non è di quelli competitivi ma se per voi è fondamentale acquistare un prodotto di buona marca, il costo non costituirà un ostacolo.

 

Pro

Robusti: La coppia di lucchetti è bella robusta, dà una certa tranquillità circa la possibilità che qualcuno possa frugare nella vostra valigia.

Garantiti: I lucchetti sono coperti da una garanzia globale, questa ha validità per due anni dal momento dell’acquisto.

 

Contro

Combinazione: Il lucchetto non è provvisto di chiusura con combinazione che secondo noi è più sicura rispetto alla chiave che oltretutto può sempre perdersi.

Costo: Avvertiamo i lettori che la coppia di lucchetti costa qualcosina in più rispetto alla media quindi è bene valutare con attenzione e magari fare un confronto con modelli più economici.

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8. Toolove 2 Lucchetti Con Chiave Da Viaggio TSA 

 

Questi sono lucchetti decisamente originali, non fosse altro per il teschio che se per alcuni potrebbe essere considerato qualcosa di macabro, per altri come nel caso di chi scrive, è un valore aggiunto in termini di design e appunto, di originalità. 

Dunque, se non vi piacciono i teschi potete anche concludere qui la lettura della recensione, in caso contrario proseguite per scoprire cos’altro ha da offrire la coppia di lucchetti Toolove. I lucchetti sono robusti, facili da applicare ma non fatevi troppe illusioni circa la sicurezza perché rompere la zip è un gioco da ragazzi, sempre che se ne abbia il tempo, questo per dirvi che se magari volete tenere al sicuro il contenuto del vostro zaino mentre viaggiate sui mezzi pubblici, i Toolove sono perfetti. 

La chiusura è a chiave (ce ne sono due per lucchetto, dunque quattro in totale) pertanto niente combinazione. Buono il prezzo.

 

Pro

Originali: Non siamo rimasti indifferenti all’originalità di questi lucchetti, in particolare per la presenza del teschio.

Robusti: Sicuramente affidabili per la loro robustezza, sono costruiti con buoni materiali e possono durare per sempre.

Costo: È nostra convinzione che questa coppia di lucchetti abbia un buon rapporto tra la qualità e il prezzo.

 

Contro

Combinazione: Se per voi è più sicuro un lucchetto con la combinazione invece che con la serratura da aprire con la chiave, questo articolo non fa al caso vostro.

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Guida per comprare un lucchetto TSA

 

Sebbene i migliori lucchetti TSA del 2023 non siano oggetti particolarmente costosi è sempre conveniente cercare l’offerta migliore sul mercato. Lo diciamo subito, la scelta è davvero ampia pertanto va fatta una comparazione tra i tanti modelli venduti online e giungere a una sintesi, sicuramente è un compito che non avete voglia di svolgere, anche perché porta via tanto tempo. È uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo, ovvero noi. Non è un problema, siamo al vostro servizio ed esservi utili è la nostra missione quindi vi aiuteremo a capire come scegliere un buon lucchetto TSA della migliore marca.

Perché è importante il lucchetto TSA

Perché comprare il miglior lucchetto TSA quando ne ho già uno buonissimo con la combinazione? È una domanda legittima e chi non è mai andato negli Stati Uniti prima d’ora giustamente se lo chiede. La Transport Security Administration è l’agenzia governativa incaricata del controllo degli aeroporti americani. L’agenzia è nata a seguito di tragici eventi dell’11 settembre 2001. 

Tra i suoi compiti rientra anche il controllo dei bagagli, sia quelli a mano sia quelli che vanno nella stiva degli aerei. Il controllo dei bagagli avviene mediante la loro apertura. Gli addetti ai controlli sono autorizzati a forzare i lucchetti e finanche danneggiare la valigia se dovesse essere necessario per portare a termine il controllo. Tutto ciò può essere evitato chiudendo i vostri bagagli con lucchetti TSA poiché gli addetti ai controlli sono dotati di una chiave universale per aprirli e successivamente richiuderli. 

Chiaramente è inutile avere il timore che possano rubare qualcosa dalla valigia, innanzitutto perché il bagaglio viene comunque aperto e secondo, i furti negli aeroporti sono all’ordine del giorno o quasi. Per completezza d’informazione aggiungiamo che attualmente il sistema TSA è usato in 44 Paesi per un totale di 650 aeroporti nel mondo.

 

Le caratteristiche di un lucchetto TSA idoneo

Soprattutto acquistando online può esserci il rischio di comprare un lucchetto TSA non idoneo. Per evitare di cadere in questo inconveniente bisogna verificare le caratteristiche del lucchetto. Nel caso di un catenaccio TSA originale troviamo ben evidente il logo (un rombo) e una serratura numerata.

Le alternative al lucchetto TSA

Usare il lucchetto non è l’unica possibilità a disposizione del viaggiatore, per esempio si vendono anche le cinghie TSA che chiudono i quattro lati della valigia, avvolgendola a croce. Tenete presente che la fascia è facile da tagliare, insomma, secondo noi il lucchetto è più sicuro. 

L’altra possibilità è comprare una valigia con serratura TSA che rende il lucchetto superfluo (ma se vi fa sentire più sicuri potete sempre metterlo). Naturalmente nel caso delle valigie l’addetto ai controlli non ha bisogno di forzarla per aprirla in quanto resta valida una delle chiavi universali in suo possesso. Vogliamo sottolineare, anche per tranquillizzare i lettori, che la presenza di una serratura TSA sulla valigia non comporta un prezzo maggiorato, del resto neanche i lucchetti sono cari.

 

 

 

Come utilizzare il lucchetto TSA

 

L’uso del lucchetto TSA non è complicato tuttavia ci sono alcune cose importanti da sapere come, ad esempio, il modo per impostare la combinazione. Questo tipo di lucchetti possono essere utilizzati come qualsiasi altro ma se state pianificando di viaggiare in un paese come gli Stati Uniti il suo utilizzo seppur non obbligatorio è caldamente consigliato. Il consiglio è tutto a vantaggio vostro perché per le autorità aeroportuali è indifferente che voi abbiate o meno un lucchetto TSA in quanto, la valigia la aprono comunque e non sono chiamate a rispondere dei danni.

 

La combinazione

La prima cosa che l’utente deve fare appena tira fuori dalla confezione il lucchetto è impostare la combinazione. A seconda dei modelli questa può essere a tre o quattro cifre. Questi sono i passi da seguire. Generalmente c’è un elemento di blocco da rimuovere, questo può essere una freccia rossa o altro, il blocco va rimosso. 

Di default e per tutti i lucchetti TSA di qualsiasi marca la combinazione impostata è 000 o 0000 a seconda che i numeri siano tre oppure quattro. Le rotelline della combinazione possono avere un pulsante oppure una levetta. Nel caso del pulsante questo va tenuto premuto fin quando non si posizionano tutte le rotelline secondo la combinazione scelta. 

Rilasciando il pulsante la combinazione è impostata. Nel caso della levetta, invece, si sposta in basso (fatto salvo diverse indicazioni), si ruota la rotellina in modo da impostare la combinazione desiderata quindi si riporta la leva nella posizione di partenza.

 

Quando si dimentica la combinazione

Bisognerebbe sempre impostare la combinazione con una sequenza di numeri facili da ricordare ma al tempo stesso difficile da indovinare per i malintenzionati. Per essere chiari, la combinazione 123 non è sicura, anche se non la scorderete mai. Ad ogni modo se avete scordato la combinazione, visto che il lucchetto costa poco, potreste anche comprarne uno nuovo ma come comportarsi se invece è integrato alla valigia? In questa situazione la cosa più saggia da fare è recarsi presso un centro assistenza autorizzato dal produttore della valigia.

Come si chiude la valigia con il lucchetto

Per chiudere una valigia con il lucchetto TSA e impedire che qualcuno sprovvisto dell’apposita chiave possa aprirlo, bisogna far passare il grillo del lucchetto per i fori dei due tiretti della chiusura lampo. A questo punto chiudete il catenaccio e mettete in ordine casuale i numeri della combinazione per complicare ulteriormente la vita ai ladri.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come funziona il lucchetto TSA?

Il funzionamento di un lucchetto TSA è molto semplice. Per ragioni di sicurezza, soprattutto negli aeroporti è necessario verificare il contenuto delle valigie. Se c’è un comune lucchetto gli addetti al controllo sono autorizzati a forzarlo ma se questo è di tipo TSA, il personale aeroportuale è in grado di utilizzare una delle chiavi universali in suo possesso per avere accesso al contenuto delle valigie senza arrecare alcun tipo di danno.

 

Come aprire un lucchetto TSA bloccato?

Perché si blocca il lucchetto? Le ragioni possono essere le seguenti: avete dimenticato la combinazione, qualcosa si è rotto oppure avendo un lucchetto con chiave, la serratura si è ossidata all’interno. In questo ultimo caso provate a sbloccarla con un lubrificante tipo Svitol. 

Se invece il problema è che avete scordato la combinazione… beh o rompete il lucchetto oppure provate a individuarla con un sistema degno di Lupin III. Voi però potreste avere il vantaggio di ricordare almeno un numero ma prendiamo il caso che non ricorderete nulla. La combinazione può essere a tre o quattro numeri. 

Tirate dolcemente verso l’alto il grillo del lucchetto e tenendolo fermo girate la prima ghiera fino a sentire un click, attenzione perché ci vuole un buon orecchio. Lo scatto potrebbe essere avvertito a metà strada tra due numeri, in questo caso il numero corretto è quello più alto. Per esempio se sentite lo scatto tra il 4 e il 5, allora è il 5 il numero della combinazione. Ripetete la stessa operazione per le altre due o tre ghiere.

 

Dove comprare un lucchetto TSA

I lucchetti TSA sono in vendita presso negozi di borse e valigie, ferramenta e sui siti di eCommerce dove, come spesso succede, è possibile trovare un assortimento superiore e risparmiare qualcosa sul prezzo di vendita.

 

Perché si usa il sistema TSA?

Il sistema TSA si usa per evitare che le autorità preposte ai controlli forzino lucchetti e valigie. In paesi come gli Stati Uniti dove le misure di sicurezza sono particolarmente stringenti il personale dell’agenzia TSA è autorizzato a controllare il contenuto delle valigie per prevenire attentati o altre condotte illegali.

 

Che cos’è il TSA?

Si tratta di un’agenzia governativa statunitense il cui acronimo sta per Transportation Security Administration. L’agenzia fa parte del ministero dei trasporti degli Stati Uniti d’America ed è stata istituita dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 che colpirono la città di New York con l’abbattimento delle Torri Gemelle in seguito al dirottamento di quattro aerei, uno di questi colpì il Pentagono mentre il quarto non raggiunse l’obiettivo.

 

I lucchetti TSA servono solo per le valigie?

Assolutamente no. Svolgono le comuni funzioni di qualsiasi lucchetto quindi chi lo desidera può anche usarli per chiudere un armadietto o magari lo zaino e sentirsi più sicuro quando sale sui mezzi pubblici dove non di rado ci sono ladri in azione. 

 

 

 

 

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Come funziona, come collegare e regolare un interruttore crepuscolare

 

Quali e quanti tipi di interruttori di questo tipo esistono e quali le difficoltà di installazione? A chi sono utili? Ne discutiamo qui.

 

Installare l’interruttore crepuscolare più venduto potrebbe essere la soluzione alle esigenze di molti dei nostri lettori. In tanti pensano che questo genere di interruttori siano indicati solo per le illuminazioni pubbliche, tutt’al più per i cortili delle fabbriche, invece possono trovare applicazione anche nell’ambito delle abitazioni private, non all’interno per ovvie ragioni bensì nelle aree esterne. In questo modo il giardino, il vialetto oppure il terrazzo sono invasi dalla luce all’imbrunire e restare così fino all’alba. 

Qualcuno potrebbe domandarsi perché mai bisognerebbe lasciare la luce accesa fuori e di conseguenza sprecare energia elettrica, oltretutto con quello che costa. È certamente una osservazione lecita ma innanzitutto c’è chi ha questa abitudine perché gli piace che fuori ci sia luce. Il problema è che bisogna preoccuparsi di accenderla e spegnerla. Soprattutto in estate intorno alle 6:00 il sole è già alto, bisognerebbe alzarsi di buon’ora solo per spegnere le luci e non sprecare corrente. 

Un interruttore crepuscolare elimina il problema, si accende quando il sole tramonta e si spegne quando sorge. Ciò, converrete con noi, permette di risparmiare elettricità. Tenere le luci accese in giardino o sul terrazzo sono anche un deterrente per i ladri che come si sa, amano muoversi con il favore delle tenebre. Le luci accese potrebbero esporli a un rischio che magari non sono disposti a correre.

 

Una duplice scelta

Quando si decide di installare un interruttore crepuscolare bisogna scegliere tra un modello elettromeccanico che è composto da relè e fotoresistenza, oppure un modello astronomico che ha il vantaggio di essere programmabile. Il rovescio della medaglia è che l’interruttore astronomico costa molto di più rispetto a quello elettromeccanico.

L’installazione

La realizzazione di un impianto con interruttore crepuscolare non è un compito complicato. La prima cosa è capire lo schema elettrico, riportiamo un semplice esempio, osservate dove è indicato il voltaggio, in corrispondenza ci sono due morsetti, lì vanno inseriti i due cavi dell’alimentazione che sono rispettivamente fase e neutro. Naturalmente prima bisogna staccare la corrente elettrica. Nei posti 3 e 4 vanno inseriti i fili della lampada da collegare.

Una cosa importante da determinare è quanti interruttori servono. Sul manuale o anche sul dispositivo stesso è riportata la potenza massima applicabile. Si somma la potenza delle lampadine che si è interessati a collegare e si confronta con la potenza dell’interruttore. 

Collegando una potenza maggiore rispetto a quella supportata si danneggerebbero i contatti del micro-relè.

Per verificare che tutto funzioni correttamente si può fare un test, si copre il sensore con un panno. Se tutto funziona, la luce si accende. Non abbiate fretta perché nella maggior parte dei casi è richiesto qualche minuto prima che la luce si accenda.

Quando si posiziona un interruttore bisogna farlo con criterio, in particolare non deve essere installato sotto una lampada poiché c’è il rischio di compromettere il suo funzionamento. È possibile ritardare l’accensione della luce, è sufficiente girare in senso antiorario  il trimmer fino al minimo di lux.

 

Conviene chiamare un tecnico?

Dedicarsi all’installazione di un interruttore crepuscolare potrebbe spaventare chi in vita sua non ha mai neanche cambiato una lampadina.  Lecito domandarsi quale possa essere il grado di difficoltà per un lavoro del genere e se non sia il caso di ricorrere all’intervento di un elettricista. Che dire, se la vostra esperienza si riduce realmente al cambio di una lampadina, l’idea di chiamare un tecnico per l’installazione dell’interruttore crepuscolare non è da scartare subito, tuttavia almeno un tentativo si potrebbe fare perché come avete avuto modo di vedere dal paragrafo precedente, non è una cosa complicata da fare e ci si può aiutare con le istruzioni allegate all’interruttore. Chiamare un elettricista vi verrebbe a costare più dell’interruttore stesso.

 

Quanto costa?

A quale spesa va incontro chi decide di acquistare un interruttore crepuscolare? Escludendo eventuali interventi di un tecnico, le uniche spese da sostenere sono quelle per l’interruttore e un po’ di cavo. In particolare i prezzi degli interruttori variano in base alla funzioni e alla qualità, Si va da una decina di euro fino a superare il centinaio.

A chi conviene

In definitiva a chi conviene installare un interruttore crepuscolare? Abbiamo detto che la sua funzione è attivare l’illuminazione quando la luce diurrna lascia posto alla notte. Abbiamo anche detto che un impianto crepuscolare consente di risparmiare energia elettrica perché entra in funzione solo quando effettivamente la luce serve e si disattiva quando non ce n’è più bisogno. È evidente, però, che il risparmio c’è solo se siete di quelle persone che abitualmente lasciano le luci esterne accese. Se, invece, questa pratica non vi appartiene e le luci i giardino le accendete solo se vi trovate lì di sera, allora non solo questo interruttore non vi serve ma vi farebbe anche consumare più elettricità perché la luce resterebbe accesa tutta la notte.

 

 

 

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Come programmare e duplicare un telecomando per cancello

 

Mai restare senza un telecomando di riserva per il cancello automatico, tanto più che duplicarlo è semplicissimo. Vi spieghiamo come fare.

 

Essere in grado di duplicare e programmare i telecomandi per cancello venduti online è importante perché oltre all’originale possederne uno di riserva fa sempre comodo in quanto il dispositivo potrebbe essere smarrito oppure smettere di funzionare, dunque per evitare di dover aprire manualmente il cancello in attesa di comprare un telecomando originale, magari spendendo sicuramente una cifra superiore, conviene farsi trovare pronti. 

Chi è poco pratico potrebbe essere spaventato dall’idea di dover duplicare il telecomando. In effetti detta in questo modo è comprensibile ritenere che l’operazione sia complessa ma se avrete la pazienza di leggere fino in fondo il nostro articolo scoprirete che non è affatto così, anche perché oggigiorno questi oggetti sono provvisti della funzione di autoapprendimento, questo significa non solo che non dovrete possedere particolari competenze tecniche ma anche che non vi serviranno “strani” strumenti e attrezzi.

Informazioni preliminari

Al fine di eseguire la copia del telecomando è fondamentale che l’originale sia funzionante, quindi non aspettate che questo si rompa altrimenti sarà impossibile duplicarlo. L’originale, inoltre, deve essere regolato sulla frequenza corretta e la batteria deve avere una carica sufficiente. Per scrupolo, provate ad aprire il cancello, se risponde al comando, la frequenza è giusta. È importante dire che il nuovo telecomando deve supportare la stessa frequenza di trasmissione. 

Da verificare è anche la tipologia di trasmissione che può essere a codice fisso oppure rolling code/hopping code. Quali sono le differenze? Quando la trasmissione è a codice fisso il segnale di apertura e chiusura del cancello è sempre lo stesso ad ogni pressione del tasto. Nel caso del rolling code il segnale è differente a ogni trasmissione ed è riconosciuto dalla centralina mediante un sistema di sincronizzazione automatica. 

Un sistema del genere a cosa serve? In sostanza si tratta di una misura di sicurezza perché in questo modo un ladro non può clonare il segnale. Questo sistema, però, fa sì anche che il telecomando non possa essere duplicato facilmente dall’utente in quanto è necessario avere accesso al ricevitore, chi non è pratico deve necessariamente richiedere l’intervento dell’installatore.

 

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Dopo aver illustrato una serie di informazioni preliminari ma secondo noi importanti, andiamo a vedere nel dettaglio come duplicare un telecomando. La batteria del nuovo modello presenta una linguetta, va rimossa per permettere a questa di alimentarlo. A questo punto si imposta la modalità di apprendimento. Come fare? C’è una sequenza di tasti che è valida per gran parte dei prodotti. Questi tasti possono essere numerati o controindicati con delle lettere. Prendiamo il caso di quelli numerati. Tenete premuti i tasti 1 e 3, in breve noterete una luce LED lampeggiare, attendete che diventi fissa. Avvicinate il telecomando originale a quello da copiare, devono stare a contatto o quasi. Sull’originale premete un pulsante e attendete che il LED lampeggi tre volte. Questo procedimento generale può presentare delle piccole variazioni a seconda del telecomando universale.

Cosa fare se si smarrisce il telecomando del cancello

Quando il telecomando originale è rotto

Se avete commesso l’errore di aspettare che il telecomando originale si rompesse prima di pensare di duplicarlo, la situazione è complicata ma non disperata. Dovete accedere alla ricevente e impostare il nuovo in modalità di ascolto. Regolate la centralina in modalità di trasmissione in modo che possa emettere il segnale così che il telecomando riesca captarlo. Per informazioni più precise circa questa operazione vi invitiamo a consultare il manuale della ricevente. 

Vogliamo comunque raccomandarvi una certa prudenza nel senso che questo è un lavoro sconsigliato a chi non ha una minima esperienza con le apparecchiature elettroniche dunque, se non vi sentite all’altezza del compito è sempre meglio chiamare un installatore che sa dove e come mettere le mani. Gli basterà pochissimo per risolvere il problema, anche se ovviamente vi costerà di più.

Telecomandi universali

Se non avete idea di quale telecomando universale comprare, possiamo suggerirvi noi qualche modello. Non si tratta di dispositivi particolarmente car, anzi, alcuni costano pochissimo. Cominciamo con il Refoss RGR871. È un modello multifrequenza (da 300 MHz a 868 MHz) con una procedura di programmazione molto veloce. Il Refoss può raggruppare fino a quattro telecomandi e va bene sia per il codice fisso sia per il rolling code. Funziona molto bene ed ha anche un bel design. Costa 15 euro.

Lo Starline Twin AU4T è un apparecchio universale che duplica tutti i radiocomandi a 433 MHz. Ha un raggio d’azione di 200 metri, non è compatibile con il rolling code, funziona solo con il codice fisso. È compatto e molto resistente, costa 11 euro circa.

Il Came Top 432EE è un radiocomando bicanale con frequenza 433.92 MHz. Il design non è particolarmente convincente ma funziona bene. Costa 15 euro. C’è anche il telecomando Mitto B RCB2 della BFT. Si tratta sempre di un modello a due pulsanti. La programmazione si fa sul ricevitore. Costa poco meno di 14 euro. Sempre da BFT arriva il Mitto 2, un altro radiocomando a 2 pulsanti autoprogrammabile con frequenza di 433 MHz, è compatibile con il rolling code, costa sui 13,50 euro.

Saliamo un po’ di prezzo con il FAAC 433DS-2, costa poco più di 20 euro. Opera sulla frequenza di 433.92 MHz. Il design è poco ergonomico ma anche in questo caso si tratta di un telecomando che funziona molto bene. Restiamo sulla stessa fascia di prezzo con il Telcoma Edge 4, la frequenza è di 433.92 MHz. Ha un design semplice ma elegante.

 

 

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Come aprire un cancello automatico senza telecomando

 

Se avete perso il vostro telecomando, se non funziona più o se cercate un modo alternativo per aprire il vostro cancello automatico, non preoccupatevi perché ci sono tante soluzioni.

 

Una delle cose belle dei cancelli automatici è la possibilità di aprirli con il telecomando. Pensateci è qui che c’è tutta la comodità. Arrivate a casa e senza dover scendere dall’auto, i battenti (sempre che non abbiate un cancello scorrevole) si spalancano a voi senza neanche dover dire “Apriti sesamo”. Dunque, perché uno dovrebbe preoccuparsi di aprire senza il telecomando per cancello più venduto? Se ci pensate bene le ragioni possono essere diverse. 

Qualche esempio che possa convincervi a proseguire con la lettura dell’articolo? Beh, le batterie del telecomando non sono eterne, si scaricano prima o poi e se una cosa del genere capita nel cuore della notte, cosa fate? Dove ne andate a comprarne una? I telecomandi per i cancelli automatici sono piccoli, possono perdersi e anche con una certa frequenza, cosa fate nel frattempo che lo ritrovate, restate fuori? Non ci sembra il caso. Ancora, il telecomando può rompersi, mica è indistruttibile… per quanto vi piacerebbe. Dunque vediamo quali possono essere le possibili alternative.

 

Apertura manuale

È possibile aprire manualmente un cancello automatico? Certo che sì, anche perché può capitare che manchi la corrente, in quel caso anche se avete un telecomando perfettamente funzionante, vi serve  a poco, anzi, non vi serve a nulla. Come fare. Se ricordate bene al momento dell’installazione del cancello vi è stata consegnata una chiave, se osservate il motore notate una serratura, infilateci la chiave e girate così da avere accesso a una manopola, questa va ruotata in senso antiorario al fine di sbloccare il motore: voilà, il cancello è aperto. 

Questo sistema, però vi obbliga a scendere dall’auto, ma c’è un modo alternativo per aprire il cancello. Volendo escludere la forza del pensiero, dote che solo pochi di noi hanno e che non possiamo sprecare per cose tanto futili, una possibile soluzione c’è ma per conoscerla dovete necessariamente passare al paragrafo seguente.

Aprite il cancello con lo smartphone

Oggigiorno con uno smartphone realmente si può fare di tutto, il fatto di poterci telefonare è diventato un aspetto secondario. Avreste mai detto un giorno di poter aprire il vostro cancello automatico con lo smartphone? Ebbene grazie a 1Control Solo è possibile. L’idea è venuta a un gruppo di giovani sviluppatori italiani, bresciani per essere più precisi. L’installazione dell’apricancello Solo non prevede il collegamento di alcun cavo, è semplice da fare ma chi lo ritiene opportuno può rivolgersi a un tecnico, a riguardo suggeriamo di controllare l’apposita sezione presente sul sito dell’azienda.

Dopo aver installato il dispositivo, c’è da scaricare l’applicazione che permette di “copiare” il telecomando, cosa semplicissima e veloce tra l’altro, basta seguire l’installazione guidata e in pochi secondi si è pronti. L’app riconosce oltre 700 tipi di telecomando ma invitiamo tutti a fare una verifica di compatibilità sempre sul sito dell’azienda. Non serve la connessione Wi-Fi, il collegamento tra Solo e lo smartphone si stabilisce mediante Bluetooth 4.0. È possibile gestire fino a quattro cancelli o porte del garage ed è compatibile con Apple Watch e Siri, dunque potete impartire anche un comando vocale per l’apertura del cancello.

 

Una telefonata vi apre il cancello

Questa opportunità la offre BGates che ad ogni modo mette a disposizione anche una app. Una volta installato il dispositivo basta comporre il numero della SIM inserita che chiaramente non dovrete pagare perché altrimenti sarebbe sconveniente. Rispetto al sistema Solo visto in precedenza, qui non è necessario stare in prossimità del cancello per aprirlo perché non si usa il Bluetooth per il collegamento. 

Con la app si possono gestire fino a quattro cancelli ma, attenzione, affinché ciò sia possibile ciascun cancello deve essere collegato a BGates. Visto che abbiamo toccato l’argomento, com’è l’installazione? Il lavoro non è complicato ma a patto che si abbia un minimo di esperienza nell’installazione di apparati elettrici. È fornito un manuale dettagliato che dovrebbe semplificare il compito, altrimenti si può chiedere l’intervento di un tecnico. 

Nella versione base il BGates è indicata per edifici monofamiliari tuttavia è possibile “ampliarlo” rendendolo utile anche nel caso di condomini, basta comprare altri codici da aggiungere ai 10 contenuti nel kit base. L’installazione del BGates non significa necessariamente dire addio al telecomando in quanto questo continuerà a funzionare.

Un’ulteriore alternativa 

Un altro dispositivo interessante è Shedu che va collegato alla centralina del cancello, funziona anche con la porta del garage. La sua particolarità è che capisce quando l’utente si avvicina al cancello così da aprirlo e, quando questo si allontana, lo chiude. È sempre possibile gestirlo via app che supporta un numero illimitato di dispositivi. È possibile concedere l’accesso al dispositivo ad altri utenti. Anche in questo caso il vecchio telecomando continuerà a funzionare. Per quanto riguarda l’installazione, come per BGates, non è complicata ma è preferibile avere un po’ di dimestichezza con questo genere di cose.

Infinite segnaliamo Nice con il quale si possono gestire cancello e porta del garage. Il dispositivo si basa sull’interfaccia IT4WIFI quindi è necessario il collegamento alla rete internet, funziona con smartphone e smartwatch. In questo caso l’app da scaricare è MyNice Welcome, disponibile per iOS e Android. Nice è certificato Apple HomeKit e funziona con Siri. Se si attiva la geolocalizzazione il cancello si apre automaticamente quando si arriva nelle vicinanze secondo la distanza impostata in precedenza.

 

 

 

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I problemi più frequenti in un cancello automatico

 

Capita che di colpo il cancello automatico cominci a funzionare male e non intervenire in tempo utile potrebbe comportare l’aggravarsi del problema. Scopriamo insieme gli inconvenienti che potrebbero presentarsi.

 

È indubbio che il cancello automatico sia una grande comodità, pensiamo a quando piove e si deve entrare con l’auto all’interno della proprietà, con un cancello comune bisognerebbe scendere, infilare la chiave nella toppa, aprire le ante, magari bloccarle per evitare il rischio che possano chiudersi mentre si entra con la vettura e provocare danni, quindi rimontare in auto, parcheggiarla e tornare al cancello per chiudere. Senza contare che magari la strada è stretta e voi state impedendo il transito ad altre vetture e si sa che difficilmente gli automobilisti brillano per pazienza. 

Nel frattempo sarete bagnati fradici quando sarebbe stato sufficiente premere un pulsante sul miglior telecomando per cancello. Fin quando funziona tutto alla perfezione vi risparmierete quanto scritto sopra, ma che cosa succede se il cancello comincia a darvi problemi? Potrebbe addirittura non aprirsi. I cancelli automatici a differenza di quelli manuali possono essere più problematici. 

Ad ogni modo non crediate che si guastino spesso e non è detto che il supposto problema sia grave. Nel corso del nostro articolo andremo alla scoperta di quelli che sono i malfunzionamenti più frequenti, le relative cause  e le possibili soluzioni. Preferiamo dirvi fin da subito che ricorrere a un tecnico è quasi inevitabile ma per saperene di più vi conviene leggere quanto segue.

 

Tipi di cancello automatico

Ci sono due tipi di cancello automatico: ad ante ed a scorrimento. Altre differenze concernono dimensione, peso e potenza del motore (ce ne può anche essere uno per anta, quindi due in totale). Il motore può essere esterno oppure interrato. Apertura e chiusura avvengono per mezzo dell’azione di un telecomando. Un sistema di fotocellule rileva la presenza di ostacoli come persone, animali o cose e quindi si blocca la chiusura. 

A riguardo è opportuno sapere che bisognerebbe evitare di passare durante la chiusura del cancello e non solo per una questione di sicurezza, ma anche perché a lungo andare questo comportamento potrebbe originare dei guasti come ad esempio il rallentamento di un’anta rispetto a un’altra. Adesso andiamo a vedere quali sono i guasti più frequenti, come spiegheremo, non sempre è necessario chiamare un tecnico per la soluzione, anche se resta l’epilogo più probabile.

 

Il telecomando

Un problema classico è rappresentato dall’assenza di comunicazione tra la centralina e il telecomando. Molto spesso il problema riguarda il telecomando e questa è certamente una buona notizia rispetto a un guasto al cancello. Se il telecomando non funziona può essere sostituito con uno universale, che ovviamente va programmato. Prima di comprare un nuovo modello bisogna verificare innanzitutto che le batterie siano cariche. Sostituite eventualmente le pile, controllate che il LED si accenda al momento di premere un tasto del telecomando. Sarebbe buona norma avere già un telecomando di riserva per evitare spiacevoli contrattempi.

 

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Le fotocellule

Un altro problema può derivare dalle fotocellule. In sostanza quando queste sono oscurate  il motore blocca la chiusura del cancello facendolo riaprire. Affinché le fotocellule funzionino correttamente è importante che siano pulite poiché polvere e sporcizia varia che inevitabilmente si accumulano sono un problema. 

Se una accurata pulizia non porta a nulla, non resta che sostituire le fotocellule, si tratta di un lavoro da far eseguire a un tecnico specializzato, volendo si può chiedere la sostituzione con fotocellule snow che sono in grado di riconoscere gli oscuramenti che dipendono dalle condizioni meteorologiche.

Da cosa può dipendere il guasto del cancello

Il motore

Quando il problema riguarda il motore e di conseguenza le ante, la situazione comincia a diventare più complicata. Come visto in precedenza, uno dei sintomi del malfunzionamento è l’apertura delle ante a velocità diversa, nei casi più gravi l’anta può restare bloccata. Come detto prima, un continuo passare e ripassare mentre il cancello si sta chiudendo, a lungo andare è fonte di problemi ma non è l’unica ragione. 

Il freddo, per esempio, può causare l’addensamento dell’olio con conseguente lubrificazione insufficiente e un maggiore sforzo del motore. Cosa accade se il motore si sforza? Le conseguenze possibili possono essere due; il rallentamento dell’apertura e chiusura delle ante e l’impossibilità per queste di completare la corsa, dunque il cancello potrebbe restare parzialmente chiuso o se preferite, parzialmente aperto. 

Abbiamo parlato di ante ma questo non significa che un problema del genere non si presenti per i cancelli a scorrimento che potrebbe impiegare più tempo a chiudersi ed aprirsi o non completare la corsa.

 

La centralina

Uno sbalzo di corrente, un fulmine o un blackout potrebbero danneggiare la centralina. Sintomi di tale problema sono l’apertura lenta del cancello o una apertura scomposta dei battenti. Un caso del genere suggerisce una telefonata al tecnico che giusto sul posto potrà fare una diagnosi esatta e agire di conseguenza.

Mai intervenire da soli

Come abbiamo visto in gran parte dei casi è preferibile richiedere l’intervento di un tecnico. Agire in prima persona, anche se si è abili nel fai da te, non è mai una buona idea in quanto la riparazione dei cancelli automatici richiedono delle conoscenze specifiche, non è possibile improvvisare oppure andare ad intuito. Le uniche cose ammesse sono le azioni che abbiamo visto per il telecomando e le fotocellule. In vero c’è dell’altro che potete fare, ossia occuparvi di una corretta manutenzione come liberare il cancello da foglie, rami e qualunque altro impedimento che ne potrebbe compromettere il regolare movimento.

 

 

 

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Gli 8 migliori rilevatori di monossido di carbonio del 2023

 

Rilevatore di monossido di carbonio – Guida all’acquisto, Opinioni e Confronti

 

Se usate una caldaia, stufe o camini, è buona norma avere in casa un rilevatore di monossido di carbonio, un gas inodore che può essere letale in determinate concentrazioni. Tra i prodotti più interessanti abbiamo selezionato Smartwares RM370, economico e facile da installare anche se non esattamente bello da vedere e Sconda EN 50291, molto compatto, facile da nascondere e in grado di avvisare in caso di pericolo grazie a un allarme da 85 decibel.

 

 

Tabella comparativa

 

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Gli 8 migliori rilevatori di monossido di carbonio – Classifica 2023

 

Di seguito potete trovare la nostra classifica dei migliori rilevatori di monossido di carbonio del 2023. Abbiamo deciso di realizzare questa lista per venire incontro ai consumatori che non hanno mai acquistato uno di questi dispositivi e sono quindi, giustamente, indecisi su quale rilevatore di monossido di carbonio comprare. Le nostre recensioni vi illustreranno tutti i dettagli principali, vi invitiamo dunque a leggerle con attenzione.

 

 

1. Smartwares RM370 Sensore monossido di carbonio

 

Al primo posto, tra i rilevatori più venduti, troviamo il modello RM370 di Smartwares. Se dal punto di vista del design potrebbe lasciare un po’ a desiderare, per quanto riguarda l’efficienza è un prodotto estremamente soddisfacente. 

Nella confezione troverete, oltre al prodotto, anche un set di tre pile AA, necessarie per il corretto funzionamento dell’apparecchio e due tasselli di dimensioni piccole per il fissaggio alla parete. Nella parte in alto a sinistra troverete tre LED di colori diversi: verde, giallo e rosso, proprio come se fosse una sorta di semaforo. 

Quando il led verde lampeggia, vuol dire che non vi sono tracce di monossido di carbonio nell’aria; quella gialla, qualora dovesse accendersi, segnala un errore o un guasto, come per esempio un calo di rendimento delle batterie, che vi invita dunque a procedere alla sostituzione; infine, quella rossa, è la luce da tenere sempre sott’occhio, poiché indica pericolo di gas nell’aria.

 

Pro

Semplice: Rispetto ad altri prodotti non ha necessità di alimentazione a muro, pertanto basterà utilizzare pile AA per il suo funzionamento.

Kit: Nella confezione troverete tutto l’occorrente per l’installazione, dai tasselli per il fissaggio alla parete fino alle batterie e al manuale di istruzioni.

Allarme: Non appena rileverà una concentrazione di monossido di carbonio superiore alla soglia minima, emetterà un suono chiaramente udibile da 85 decibel.

 

Contro

Design: L’aspetto non è dei migliori e non può essere considerato un apparecchio minimal o al passo coi tempi.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

2. Sconda EN 50291 Rilevatore monossido di carbonio con display LCD

 

A seguire abbiamo invece un rilevatore estremamente compatto, proposto dalla compagnia Sconda e dotato di certificazione EN 50291: 2010, necessaria per assicurarsi che il prodotto sia in linea con gli standard imposti dalla Comunità Europea. La parte frontale è costituita da un display LCD sul quale si può immediatamente vedere la concentrazione di CO, ovvero monossido di carbonio, espressa in PPM e lo stato della batteria per capire quando è arrivato il momento di sostituirla. 

Inoltre, come da consuetudine, vi sono tre LED luminosi: rosso per segnalare allarme, giallo per guasti e verde per il corretto funzionamento del sensore. Nella zona sinistra, invece, troverete due pulsanti, il “Test”, per controllare che il circuito di allarme funzioni ed emetta il suono da 85 decibel, e quello “Menu”, dove troverete strumenti di autodiagnosi per rilevare guasti interni.

Uno degli elementi che non convince a pieno, però, è che il livello di PPM a cui far suonare l’allarme non può essere impostato dagli utenti ma è già tarato di default nel circuito.

 

Pro

CE: Secondo la Comunità Europea, i dispositivi di questa tipologia devono possedere un’apposita certificazione, ovvero EN 50291 del 2010, presente nel caso del prodotto Sconda.

Compatto: Le dimensioni sono contenute, per una semplice installazione nei pressi di potenziali perdite di CO grazie anche ai due tasselli inclusi nella confezione.

Costo: Il prezzo, pur non essendo il più basso in assoluto, è comunque convincente e potrete acquistare il rilevatore senza spendere cifre considerevoli.

 

Contro

Valore PPM: Non può essere impostato manualmente, pertanto bisogna fidarsi della macchina e della sua capacità di rilevare in tempo la perdita. Un elemento che non ha convinto tutti i consumatori.

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3. Honeywell XC100D Rilevatore monossido di carbonio

 

Tra le offerte che abbiamo analizzato, troviamo anche un rilevatore di Honeywell, il modello XC100D alimentato a batteria. Secondo i pareri degli acquirenti si tratta di un dispositivo leggero e compatto, molto semplice da installare in qualsiasi zona e con un design “total white” che permette di nasconderlo alla vista per non rovinare l’estetica del proprio appartamento. 

Nella parte inferiore è presente un display LCD che appare, in caso di funzionamento normale, completamente vuoto. Qualora dovessero esservi concentrazioni superiori alla norma, inizieranno ad apparire dei numeri e, se il valore dovesse salire oltre la soglia minima, il prodotto inizierà subito a suonare emettendo un allarme penetrante superiore a 90 decibel che vi costringerà a evacuare la zona.

L’unico difetto riscontrato è l’assenza di un manuale di istruzioni in italiano, pertanto dovrete affidarvi a quello in inglese, fattore che potrebbe dare qualche problema a chi non mastica tanto la lingua.

 

Pro

Efficiente: Le rilevazioni del prodotto sono estremamente precise, non dovrete dunque chiedervi se è il caso di evacuare o meno quando il dispositivo inizia a suonare.

Design: L’aspetto esteriore è molto gradevole, non troviamo dunque LED di mille colori ma una colorazione bianca, sobria ed elegante, con display LCD per i casi di emergenza.

Allarme: Il suono, secondo quanto riferito dagli utenti, è penetrante e chiaramente udibile in qualsiasi zona della casa vi troviate, in grado di svegliarvi anche dal sonno più profondo.

 

Contro

Istruzioni: Quelle presenti nella confezione sono solo in inglese e potrebbero rivelarsi poco intuitive, soprattutto per quanto riguarda la procedura del cambio della batteria.

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4. Upstartech rilevatore monossido di carbonio display LCD

 

Quello di Upstartech è il rilevatore più economico della nostra lista, ideale dunque per tutti gli utenti che non vogliono spendere cifre superiori alle poche decine di euro. Il dispositivo è disponibile in due colorazioni diverse: bianco e nero, permettendo quindi di nasconderlo meglio in casa in base all’arredamento.

Si rivela un prodotto minimal dal momento che presenta un display, per la visualizzazione costante della concentrazione di monossido di carbonio, e un solo pulsante, sul quale è presente la dicitura “Test”. Premendolo, potrete verificare in qualsiasi momento che l’apparecchio sia in funzione e non vi siano guasti. 

Come la maggior parte degli apparecchi della nostra classifica, è alimentato da tre batterie di tipo AAA, in questo caso però non incluse nella confezione. Il nostro consiglio è quello di optare per batterie ricaricabili, in modo da abbattere il costo di mantenimento del rilevatore. L’allarme emesso è standard, ovvero da 85 decibel, chiaramente udibile qualora ci si trovi in casa.

 

Pro

Prezzi bassi: Se siete alla ricerca di un prodotto economico, non ne troverete uno con un prezzo più contenuto di quello proposto da Upstartech.

Semplice: L’utilizzo è estremamente intuitivo, basta inserire le pile e sul display LCD vedrete immediatamente la concentrazione di monossido di carbonio nell’area che, superata la soglia minima, farà scattare l’allarme sonoro.

Colori: Disponibile sia nella colorazione nera sia in quella bianca, per far fronte alle diverse esigenze di design degli utenti.

 

Contro

Impostazioni: Trattandosi di un prodotto estremamente basilare, non sono presenti impostazioni regolabili. Un difetto per gli utenti che vogliono qualcosa di estremamente preciso.

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5. X-Sense SC01 EN 14604/EN 50291 rilevatore fotoelettrico 

 

Se effettuiamo una comparazione tra il prodotto X-Sense e quelli analizzati precedentemente notiamo subito una differenza: la possibilità di rilevare non solo monossido di carbonio ma anche fumi potenzialmente pericolosi. Per fornire questa doppia protezione si avvale di due sensori fotoelettrici ed elettrochimici che funzionano indipendentemente. 

Inoltre, non è necessario ricordarsi di sostituire le batterie poiché quella interna è al litio con una durata garantita di 10 anni. Il design è molto minimal e l’apparecchio appare di colore completamente bianco, con un display LCD che indica la concentrazione di monossido di carbonio nell’aria, lo stato della batteria e situazioni di allarme. 

Per esempio, qualora la concentrazione di CO nell’aria dovesse mantenersi tra 30 e 999 ppm, lo schermo si illuminerà di blu e il LED lampeggerà di rosso, emettendo quattro segnali acustici ogni sei secondi circa per i primi quattro minuti. Nella confezione sono inclusi tutti gli strumenti necessari per il fissaggio, tra cui una staffa, viti, tasselli e adesivi di sicurezza.

 

Pro

Efficiente: Grazie alla capacità di rilevare sia concentrazioni di monossido di carbonio, sia fumi di varia natura, il prodotto è particolarmente utile in diverse situazioni di emergenza.

Installazione: Non dovrete acquistare altri strumenti poiché tutto ciò che è necessario per il montaggio è presente all’interno della confezione.

Durata: Alcuni dispositivi necessitano di batterie AA o AAA per funzionare, nel caso invece del prodotto X-Sense, alimentato da una batteria al litio, non dovrete preoccuparvi della sostituzione.

 

Contro

Posizionamento: Secondo i pareri espressi dai consumatori, non basta un solo apparecchio per un intero appartamento e sarebbe il caso di installarne più d’uno in vari ambienti a rischio.

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6. Sebson rilevatore di gas e temperatura con display

 

A seguire troviamo un apparecchio molto basilare, dal costo contenuto e adatto a tutti gli utenti che non vogliono dispositivi troppo complicati. Il rilevatore Sebson ha un design classico, con display LCD che indica la temperatura e lo stato di carica delle batterie, mentre in alto a sinistra sono presenti i LED a semaforo che contraddistinguono la maggior parte dei rilevatori CO: verde per il corretto funzionamento, giallo per problemi di natura elettrica, rosso per le situazioni d’emergenza in cui è necessario evacuare.

Prima di installare il prodotto a parete, con relativi tasselli inclusi nella confezione, è importante effettuare un test del funzionamento per essere sicuri che tutto sia in regola. Per fare ciò vi basterà premere il pulsante in basso a destra, tramite il quale potrete anche accedere, volendo, al menu delle impostazioni.

Per scoprire dove acquistare il prodotto Sebson non dovete far altro che cliccare sul link sottostante, verrete così riportati alla pagina del venditore per decidere se il prezzo rientra nel vostro budget.

 

Pro

Essenziale: Chi ha bisogno di rilevare semplicemente il livello di CO nell’aria, può optare per questo dispositivo che non presenta fronzoli o funzioni aggiuntive.

Allarme: Qualora vi sia una concentrazione elevata di CO, la sirena emette un forte suono da 85 decibel, chiaramente udibile da qualsiasi zona del proprio appartamento

Montaggio: Il prodotto è provvisto di batterie da 1,5 V, necessarie per il funzionamento e due viti con relativi tasselli di fissaggio per installazione a muro.

 

Contro

Design: Non appare particolarmente intrigante, se state cercando un dispositivo elegante e dalle linee essenziali potrebbe non essere adatto alle vostre esigenze.

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7. Heiman Carbon Monoxide Alarm EN 50291

 

Continuando la nostra carrellata di prodotti, troviamo un altro dispositivo con certificazione di standard imposto dalla Comunità Europea, ovvero EN 50291. Il sensore proposto da Heiman ha un design circolare e si avvale di un rilevatore elettrochimico per il suo funzionamento, dotato inoltre dell’immancabile display LCD che mostra costantemente il livello di CO nell’ambiente. 

La sirena d’allarme emette suoni prolungati da 85 decibel qualora il valore di monossido di carbonio dovesse rientrare tra 30 e 999 ppm, altamente pericolosi e con effetti letali. Per una facile lettura vi sono i tre LED colorati: verde, giallo e rosso. 

Potrete così immediatamente identificare se il prodotto è in funzione, se è presente qualche problema relativo alla componentistica interna o se c’è una situazione d’emergenza in corso. Per quanto concerne la batteria interna, invece, è una AA 1,5 V, garantita per una durata di circa cinque anni, superati i quali sarà necessario sostituire l’apparecchio.

 

Pro

Installazione: Fissarlo alla parete è molto semplice grazie a viti e tasselli presenti nel kit di montaggio, non dovrete quindi richiedere alcun intervento di specialisti del settore.

Lettura chiara: Il display LCD, accompagnato dai LED semaforici, permette di avere sempre sotto controllo la situazione, un dettaglio in grado di salvarvi la vita in caso d’emergenza.

Autonomia: La batteria interna ha un funzionamento garantito per cinque anni, superati i quali è necessario sostituire il rilevatore con uno nuovo.

 

Contro

Prezzo: Non è un dispositivo che potremmo definire propriamente economico, soprattutto a paragone con altre offerte.

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8. Intey rilevatore monossido di carbonio ad alta sensibilità

 

L’ultima opzione che vogliamo in questa sede è il rilevatore di Intey, dal design circolare molto interessante a due colori, bianco e nero, che potrebbe essere facilmente essere confuso con uno dei moderni speaker bluetooth tanto popolari. 

L’installazione a parete è quella preferita dai consumatori, generalmente nei pressi di luoghi in cui è presente un fenomeno di combustione, come in cucina, in garage o in presenza di un camino. La batteria interna è al litio e, rispetto a tanti altri dispositivi, può essere ricaricata grazie alla porta USB presente nella parte inferiore. 

La durata a piena carica è di circa sei mesi, periodo oltre il quale dovrete procedere a un ciclo di ricarica. In alternativa, qualora vi sia impossibile effettuare la procedura, potrete optare per l’uso di comuni batterie, la cui durata è di un anno circa. Il costo è contenuto e gode di certificazioni europee, rientrando nella normativa EN 50291, essenziale per la vendita all’interno della comunità.

 

Pro

Ricaricabile: Oltre alla possibilità di usare le comuni batterie, il dispositivo permette anche il funzionamento tramite ricarica USB, usufruendo della batteria al litio interna.

Prezzo: Il costo, pur non essendo il più basso in assoluto, è comunque sufficientemente contenuto per far fronte alle esigenze di utenti con un basso budget.

Design: Molto minimal e curato, adatto a chi non ha la possibilità di nascondere il rilevatore e vuole quindi che si integri bene con il resto dell’appartamento.

 

Contro

Istruzioni: Sebbene siano in italiano, alcuni utenti hanno riscontrato delle difficoltà nella comprensione di quanto scritto, segno di una cattiva traduzione.

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Guida per comprare un rilevatore di monossido di carbonio

 

Questi apparecchi potrebbero sembrare apparentemente inutili, in realtà però, chi conosce la pericolosità del monossido di carbonio, sa bene che potrebbero potenzialmente salvarvi la vita. Ma cos’è il monossido di carbonio e perché è una minaccia per gli esseri viventi?

Chiamato anche con la sua formula chimica, CO, questo gas ha delle proprietà che lo rendono ancor più minaccioso, è infatti incolore, inodore e insapore, un vero e proprio killer silenzioso. Si sviluppa in seguito al fenomeno di combustione, precisamente quando l’ossigeno che è presente nell’aria non basta a trasformare il carbonio in CO2, ovvero anidride carbonica. 

Questa evenienza, sebbene in natura sia legata a fenomeni esplosivi come eruzioni vulcaniche, può presentarsi nella vita di tutti i giorni nelle nostre case. Gli ambienti chiusi in cui vi siano fiamme, prodotte da fornelli, stufe, camini o caldaie, sono luoghi in cui il monossido di carbonio può svilupparsi senza che gli utenti se ne rendano conto.

Se volete assicurarvi di non dover fronteggiare un’emergenza da CO, è dunque fondamentale capire come scegliere un buon rilevatore di monossido di carbonio per effettuare un acquisto consapevole. Seguendo i nostri consigli riuscirete a selezionare quello più adatto alle vostre esigenze.

Installazione

Il primo fattore da prendere in considerazione è la semplicità di montaggio, in modo da non dover richiedere l’intervento di un tecnico specializzato. Fortunatamente la maggior parte dei dispositivi in vendita sul mercato è dotata di kit di installazione che comprendono non solo un esaustivo manuale di istruzioni ma anche viti, batterie e tutto l’occorrente per mettere in funzione l’apparecchio in modo del tutto autonomo. Considerate però la possibilità di posizionarlo a parete o sul soffitto, in base alle vostre preferenze.

 

Design

L’aspetto, quando si parla della propria sicurezza, dovrebbe essere l’ultima preoccupazione. Tuttavia sappiamo che anche l’occhio vuole la sua parte e alcuni utenti preferirebbero acquistare un apparecchio dall’aspetto moderno piuttosto che un dispositivo di dubbio gusto. 

Nella nostra classifica, che potete trovare più in alto, è possibile trovare una vasta gamma di rilevatori di monossido di carbonio, da quelli più spartani ed economici, fino a quelli che potrebbero adattarsi meglio in un appartamento ben arredato, ma leggermente più costosi. 

Non disperate, però, poiché esistono anche delle opzioni che fungono da punto d’incontro e garantiscono un costo contenuto senza però apparire come se fossero stati prodotti alla fine degli anni ’80.

 

Autonomia

Generalmente, sono tutti prodotti che funzionano grazie a batterie di tipo AA o AAA. Per garantirne l’efficienza, dunque, dovrete sostituirle a intervalli regolari. Talvolta, però, potrete fare affidamento anche su rilevatori che hanno una batteria al litio all’interno. Questa non è sempre ricaricabile e ha una durata fissa, generalmente di circa cinque anni, superati i quali il prodotto va sostituito in toto. 

Se volete scongiurare questa eventualità, ma non volete nemmeno spendere soldi continuamente per l’acquisto di batterie, allora potreste valutare i rilevatori con porta USB, in grado di ricaricarsi tramite apposito cavo.

Semplicità di lettura

Sono da preferire, quando possibile, i rilevatori dotati di schermo LCD con il valore di monossido di carbonio sempre ben visibile. In questo modo potrete avere sempre sott’occhio la concentrazione, solitamente indicata in ppm. Questi apparecchi emettono un avviso sonoro quando il valore supera una certa soglia (generalmente compresa tra 30 e 999 ppm), rendendo immediatamente noto ai presenti che è il caso di evacuare o fare in modo che entri più ossigeno all’interno della stanza. 

Il valore impostato dalle singole aziende produttrici è variabile, con soglie differenti. Se siete particolarmente apprensivi e volete impostare autonomamente la concentrazione minima di CO per l’attivazione dell’allarme, dovrete acquistare un prodotto un po’ più costoso della media e leggermente più complicato da utilizzare.

 

 

 

Domande frequenti

 

Quanto costa un rilevatore di monossido di carbonio?

Uno dei fattori che preoccupa sempre di più i consumatori quando c’è bisogno di acquistare un dispositivo di sicurezza è sempre il costo. Più precisi e più all’avanguardia sono e più il prezzo è elevato, pertanto è lecito chiedersi quanto si sarà costretti a spendere.

In realtà, quando parliamo dei rilevatori di monossido di carbonio, non c’è da temere costi esorbitanti poiché i dispositivi più economici non superano le poche decine d’euro mentre quelli più professionali possono arrivare intorno al centinaio. Ce n’è dunque per tutti i gusti e le esigenze e potrete avere più dettagli in merito leggendo le nostre recensioni, che trovate in alto, dove analizziamo anche il fattore “prezzo”.

 

Quali gas è in grado di rilevare?

Tali dispositivi riescono a registrare i livelli di monossido di carbonio nell’aria, un gas inodore e incolore che può essere letale, portando alla morte senza darvi la possibilità di agire in tempo. Tuttavia, se pensate che tale gas sia l’unico a creare problemi, vi sbagliate. Basti pensare al metano, che spesso alimenta i fornelli della cucina e che, sebbene sia molto più facile da identificare poiché ha un odore caratteristico, risulta egualmente pericoloso. 

Altro gas sottovalutato è il radon, un composto radioattivo i cui effetti dannosi per l’organismo si possono sentire anche a distanza di anni, quando ormai l’esposizione ha raggiunto livelli nocivi. Questo si trova in natura nel sottosuolo e quindi a esserne affetti sono principalmente appartamenti al pianterreno o taverne e scantinati.

Se per i primi due gas esistono rilevatori unici in grado di controllare l’esposizione sia al monossido di carbonio sia al metano, per quanto riguarda il radon è necessario acquistare un apparecchio separato, solitamente dal costo di svariate centinaia di euro.

 

Dove posizionare il rilevatore di monossido di carbonio?

Dopo aver acquistato il vostro dispositivo, scegliendo magari tra quelli venduti online, vi ritroverete a dover selezionare il luogo migliore per l’installazione. Naturalmente, è importante posizionarne uno nei pressi di ogni potenziale fuga, ricordando quindi che stufe, camini, scaldabagni, caldaie e qualsiasi altro dispositivo che prevede un processo di combustione, può generare monossido di carbonio.

Vanno evitati luoghi come finestre e porte, zone dalle quali il gas può fuoriuscire facilmente falsando la lettura dei dispositivi, soprattutto quelli meno precisi. Qualora vogliate essere estremamente sicuri che in casa non vi siano accumuli di CO, potrete decidere di posizionarne uno anche in luoghi cruciali come la stanza da letto. 

Nel caso uno dei rilevatori non dovesse funzionare per un qualsiasi motivo, come per esempio batterie scariche che avete dimenticato di sostituire o malfunzionamenti del circuito interno, sarete sicuri di averne uno di riserva e non andrete a dormire rischiando di non svegliarvi più.

 

 

 

Come usare un rilevatore di monossido di carbonio

 

Dopo esservi procurati il miglior rilevatore di monossido di carbonio in vendita sul mercato, dovrete metterlo in funzione e assicurarvi che sia attivo e in grado di rilevare le concentrazioni di CO nell’aria. Vediamo dunque insieme tutti i passaggi essenziali per dormire sonni tranquilli senza il rischio di avvelenamento da monossido di carbonio.

Installazione

Il primo passo è quello di decidere dove posizionare il rilevatore. La risposta breve a questa domanda è nei pressi di una fonte di combustione, trattandosi infatti di un gas che si sviluppa in assenza di ossigeno, che ricordiamo è necessario per alimentare le fiamme, la scelta più ovvia è la cucina, tuttavia non vanno sottovalutati salotti dove utilizzate stufe o camini. 

Più vicino a queste fonti è il rilevatore e più facilmente e velocemente verrete avvisati dell’eventuale rilascio di monossido di carbonio nell’aria. Evitate dunque di installarlo troppo lontano o addirittura nei pressi di porte e finestre, dal momento che il passaggio di aria può falsare le letture del dispositivo.

Scelto attentamente il luogo, bisogna fissare l’apparecchio alla parete. Nella maggior parte delle confezioni è presente un kit completo, con viti a espansione o adesivi, per fissare al meglio il dispositivo. 

Nel caso delle viti a espansione avrete bisogno di un trapano per praticare i fori nel muro, altrimenti la scelta più comoda è quella di posizionarlo con dell’adesivo per pareti che, qualora non sia presente, potrete acquistare a basso costo in qualsiasi ferramenta.

 

Alimentazione

I rilevatori di monossido di carbonio dispongono di un vano batterie, nel quale potrete inserire delle pile AA o AAA. L’unico impegno è quello di ricordare di doverle sostituire almeno un paio di volte all’anno, in alcuni casi anche tre qualora abbiate acquistato un dispositivo particolarmente energivoro. 

Dimenticarsi di sostituire le batterie, però, non è un’evenienza così rara, per questo motivo alcuni utenti preferiscono optare per dispositivi con batteria al litio interna che hanno una durata variabile che si aggira intorno ai cinque anni, superati i quali bisogna sostituire l’apparecchio in toto. 

Tuttavia, una volta installata questa tipologia, non avrete più bisogno di provvedere alla manutenzione fino alla data di scadenza. In alcuni casi esistono anche rilevatori con slot USB, per effettuare una ricarica del dispositivo tramite cavo apposito.

Funzionamento

Una volta attivato, non dovrete far altro che controllare di tanto in tanto il display LCD del rilevatore che vi segnalerà la quantità di CO nell’aria in ppm. I valori devono essere letti con attenzione poiché non sempre l’allarme sonoro scatta a soglie basse e molto dipende dalla tolleranza impostata dai produttori. 

Pensate che con una concentrazione di 400 ppm si hanno forti mal di testa nel giro di una o due ore, con conseguenze potenzialmente letali dopo tre. Con una concentrazione pari a 1.600 ppm, si inizia ad avvertire nausea e sopraggiunge la morte dopo un’ora, fino ad arrivare a valori superiori a 12.000 ppm dove si muore in circa un minuto.

Fate sempre attenzione dunque ai LED semaforici che trovate sul dispositivo e, qualora fosse attivo quello rosso, anche se non è scattato l’allarme sonoro, evacuate la stanza o fate in modo che entri più ossigeno.

 

 

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Sicurezza sul lavoro

3M H510AC1 Peltor – Recensione

 

Principale vantaggio

Come opzione a basso budget, le cuffie 3M convincono sia per l’attenuazione del rumore, classificata con 27 dB SNR, sia per i materiali scelti per la realizzazione del prodotto. L’archetto ha infatti un’imbottitura che non infastidirà la testa durante l’uso.

 

Principale svantaggio

Non sono particolarmente adatte per l’uso durante il periodo estivo, soprattutto se lavorate sotto il sole cocente o nel pieno dell’afa estiva. Le coppe sono imbottite e scaldano molto, rendendo difficile sopportarle per più di qualche ora di fila.

 

Verdetto 9.5/10

Il rapporto qualità/prezzo è uno tra i migliori sul mercato. Con un prezzo convincente e una particolare cura per i materiali scelti, 3M si conferma tra i produttori maggiormente attenti alla fascia di utenza più ampia, quella che non vuole spendere troppo pur apprezzando oggetti ben realizzati.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Preservare l’udito

In ambienti lavorativi in cui i rumori possono facilmente eccedere le svariate decine di decibel, è molto importante far sì che i dipendenti siano dotati di dispositivi di protezione individuale, spesso identificati anche con la sigla DPI. Le cuffie antirumore rientrano solitamente in questa categoria e rappresentano il modo migliore per evitare danni a breve o anche lungo termine all’udito. Il prodotto proposto da 3M è pensato appositamente per proteggere da rumori che oscillano tra 80 e 98 decibel, parliamo dunque di una potenza emessa da macchinari che è possibile trovare in ambienti industriali, officine, cantieri, aeroporti o anche autostrade.

Sebbene si tratti dell’utilizzo primario, non è detto che non possano essere sfruttate con una certa efficienza anche in ambiti casalinghi o mentre siete dediti ad attività fai da te come per esempio il giardinaggio. In questo caso infatti potrete utilizzare anche macchinari come tagliaerba, aspiratore di foglie, motosega e altri apparecchi la cui rumorosità può essere molto alta.

Alcuni consumatori riferiscono inoltre di utilizzo in laboratorio, magari mentre si lavora il legno, sottolineando la loro efficienza. Discorso leggermente diverso però per chi pratica tiro dinamico o le utilizza per recarsi al poligono, dove l’uso in concomitanza con dei tappi per orecchie sarebbe da preferire così come consigliano alcuni attenti consumatori che hanno avuto modo di provare le cuffie in tali circostanze.

Materiali

Prima di spendere soldi per un paio di cuffie è sempre bene informarsi sulla qualità globale delle stesse. Il prodotto qui preso in considerazione è costituito da un archetto in acciaio inossidabile regolabile, per offrire sempre il massimo comfort in base al diametro della testa di chi le utilizza. La parte superiore, quella a contatto con il cranio, è imbottita con liquido e schiuma, mescola che riduce la pressione e garantisce anche una tenuta migliore, evitando che scivolino via magari dopo qualche ora di lavoro. 

Passando invece all’analisi delle coppe, sono costituite da un ampio spazio interno per far sì che le orecchie non siano schiacciate da nessun componente, nemmeno i padiglioni morbidi che le avvolgono completamente, isolando al meglio dai rumori esterni. Secondo quanto riporta l’azienda, il peso globale è di soli 180 grammi, per poterle utilizzarle durante tutta la giornata lavorativa senza avere ripercussioni sul collo e sulla testa che devono reggerle per svariate ore consecutive.

A tal proposito sembra che l’unico piccolo difetto riscontrato dai consumatori si presenti in concomitanza con l’aumento della temperatura. Scaldano un po’ più del dovuto e potrebbero quindi iniziare a dare fastidio se usate durante l’afa estiva.

 

Dimensioni e colore

Il modello qui presentato, ovvero Peltor H510AC1, è rivolto unicamente a un pubblico adulto, non si tratta dunque di cuffie adattabili alla testa di bambini. Se volete proteggere i vostri figli dai rumori casalinghi troppo forti, però, non perdetevi d’animo poiché è possibile optare per varianti proposte da 3M proprio per andare incontro alle vostre esigenze. 

Inoltre, per quanto riguarda l’aspetto puramente estetico, sebbene alcuni consumatori potrebbero avere qualche remora nell’acquistare il prodotto a causa del suo colore giallo acceso, è importante sottolineare che tale colorazione è stata appositamente scelta per renderle quanto più visibili in qualsiasi ambiente, molto importante per la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori stessi, soprattutto quelli che lavorano in autostrada, aeroporti o luoghi trafficati. 

Anche in questo caso, però, sono disponibili delle varianti per chi preferisse cromìe differenti, anche se consigliate solo a chi deve farne un uso casalingo. Il prezzo, per chi fosse alla ricerca di un prodotto a basso budget, è estremamente abbordabile, rivelandosi una scelta adatta anche per gli utenti che non vogliono investire somme a tre cifre.

 

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Manganello

Tutte le armi consentite per la difesa personale

 

Le leggi in materia sono molte e cambiano velocemente nel tempo, bisogna dunque restare aggiornati per evitare di incorrere in brutte sorprese.

 

Gli esseri umani, proprio come tutti gli altri animali che popolano il pianeta, basano le proprie azioni sugli istinti, tra cui quello di sopravvivenza. Naturalmente, nella società odierna si è andati oltre certi concetti primitivi e ci si è dati un complesso sistema di leggi, gestito da pesi e contrappesi, che permettono a tutti di vivere serenamente senza dover necessariamente combattere per procacciarsi del cibo o scontrarsi con altri membri della stessa specie. 

Tuttavia, di tanto in tanto, capita che vi siano situazioni in cui può prendere il sopravvento il proprio istinto basilare, spingendo anche il più mite degli esseri umani ad azioni di difesa. Se consideriamo che non sono state eliminate tutte le minacce alla propria incolumità, è lecito chiedersi se è possibile cedere all’istinto di sopravvivenza e difendersi in una situazione di vita o di morte.

Ebbene, nel codice legislativo italiano è presente la “legittima difesa”, ovvero in situazioni in cui è necessario difendersi ciò è permesso fintanto che la difesa sia proporzionata all’offesa. Cosa vuol dire quindi? In parole povere, se subite un ingiuria verbale non potrete rispondere con attacchi fisici poiché sarebbe una risposta sproporzionata.

 

Quando posso esercitare la legittima difesa?

Generalmente è accettata quando ci si trova nella propria sfera privata, come per esempio un appartamento o un negozio e si è costretti a difendersi da aggressioni che possono minare la propria incolumità o quella di altre persone presenti. Se la difesa non letale, messa in atto quindi con le proprie mani è permessa nella maggior parte dei casi, quella invece con armi rientra in un concetto completamente diverso che necessita di alcuni chiarimenti.

Possesso d’armi

Quando si parla di armi vengono subito in mente pistole e fucili, per le quali è necessario avere un porto d’armi regolarmente rilasciato dalle autorità competenti. Con questo permesso potrete anche averle con voi in alcuni casi, come per esempio se vi state recando a caccia o al poligono di tiro. 

Diverso invece è il nullaosta per la detenzione, che vi permette di averle unicamente in casa a scopo di difesa, vietando completamente la fuoriuscita delle stesse dall’appartamento presso cui sono registrate.

Anche le armi bianche però, come spade, coltelli, lame di vario tipo, mazze e manganelli, devono essere regolarmente detenute e denunciate alle autorità. Sebbene alcuni potrebbero pensare di portare sempre con sé un coltello o un manganello per evitare assalti per strada è bene sottolineare che è assolutamente vietato portare con sé questi oggetti e possono essere usati esclusivamente nella proprietà privata e solo in caso di seria minaccia da parte di terzi.

Qualora vi ritroviate con un ladro in casa che vi punta una pistola contro, per esempio, reagire sparando è considerato legittima difesa, poiché siete attivamente minacciati da un’arma da fuoco che potrebbe potenzialmente uccidervi, tuttavia, se un ladro armato sta già fuggendo con il bottino, non siete autorizzati a sparargli alle spalle poiché non siete in pericolo di vita e si tratterebbe quindi di omicidio colposo messo in atto per un sentimento di vendetta che la legge punisce duramente.

 

Armi consentite

Esistono però anche degli oggetti che possono essere detenuti senza porto d’armi e usati in situazioni pericolose, tra questi troviamo lo spray al peperoncino in confezioni da 20 ml. Si tratta di una piccola bomboletta con chiusura di sicurezza che, usata contro il volto dell’aggressore, rilascia uno spray altamente urticante che lo immobilizza permettendo la vostra fuga per chiedere aiuto e intervento alle autorità di competenza. 

L’uso non deve essere preso alla leggera poiché può portare, oltre a lacrimazione e irritazione della pelle, anche a problemi respiratori. Il trasporto di questa arma di difesa è consentito e potrete quindi averla sempre in borsa o nello zaino.

Discorso diverso per il tirapugni, invece, che pur essendo un’arma che non necessita di porto d’armi, non può essere legalmente portata fuori dalla propria abitazione. Qualora non vogliate però nascondere delle armi pericolose in casa, poiché avete dei bambini e non volete mettere a repentaglio la loro vita, allora il tirapugni può rivelarsi una valida alternativa poiché utilizzabile efficacemente solo da un adulto.

Quale arma acquistare?

Nel caso in cui vogliate invece regolarmente denunciare un arma per sentirvi più sicuri in casa, allora potrete prendere in considerazione oggetti contundenti come i manganelli, sono infatti quelli più economici ed efficaci. Tra i manganelli più venduti troviamo per esempio quelli telescopici, comodi e veloci da usare, non occupano troppo spazio e possono essere nascosti in cassetti chiusi a chiave o appesi a ganci dietro una libreria. 

Rispetto a sfollagente compatti e solidi sono un po’ meno resistenti, tuttavia si rivelano più facili da usare e in grado di infliggere danni maggiori all’aggressore grazie all’estremità estesa che è in metallo.

Non dimenticate però che in casa sono presenti una gran quantità di armi chiamate “improprie”, ovvero il cui utilizzo principale non è l’offesa o la difesa come per esempio coltelli, bastoni, mazze da baseball e qualsiasi oggetto che possa tagliare o creare contusioni. Se la vostra vita è in pericolo e siete attivamente minacciati da un individuo, è possibile utilizzare tali armi per mettere in fuga il malintenzionato o ridurlo a più miti consigli.

Va comunque tenuto a mente che non bisogna eccedere nell’esercizio della legittima difesa e se siete riusciti a far scappare via un eventuale ladro, non dovrete in alcun modo inseguirlo o continuare a minacciarlo ma rivolgervi immediatamente alle forze dell’ordine per denunciare l’accaduto e fornire quanti più dati possibili per facilitare la cattura dell’individuo pericoloso. Non lasciatevi prendere mai dall’ira e date sempre la priorità alla vostra incolumità e quella dei vostri familiari.