Storia e tradizione dei lucchetti dell’amore: i 10 ponti più belli e dove trovarli

Ultimo aggiornamento: 27.07.24

 

Siete romantici? Volete fare una dolce sorpresa al vostro partner? Allora ecco qui i 10 ponti con i lucchetti dell’amore da conoscere assolutamente

 

Complici la letteratura e qualche tradizione non proprio recentissima, nell’immaginario comune sono entrati a pieno titolo i lucchetti dell’amore, che sanciscono l’unione tra due persone che vogliono una prova del loro sentimento. 

Ci sono diverse città in tutto il mondo, note per questa pratica tanto romantica, ma solo alcune sono le più rinomate, per motivi sia storici, sia culturali.

 

La loro storia

Il giorno di San Valentino per antonomasia è il giorno dedicato agli innamorati. La tradizione e la storia di agganciare un lucchetto su un ponte ha, per molti, origini antichissime, per altri è solo una moda che è spopolata negli ultimi anni. 

In Italia, i libri e i film di Federico Moccia, “Tre Metri Sopra Il Cielo” e “Ho voglia di te”, hanno fatto conoscere una storia che vede come protagonista proprio il lucchetto. Rimanendo nel nostro paese, la leggenda più discussa narra che gli amanti debbano scrivere i loro nomi su un lucchetto, attaccarlo al terzo lampione sul lato nord del Ponte Milvio di Roma e gettare le chiavi nel fiume, come segno di immortalità di quel sentimento.

Ma, come insegna la storia, le leggende sono frutto di tradizioni reali e antiche: l’origine dell’uso dei lucchetti non sarebbe romana, ma fiorentina. Qui, nella città di Dante, nel secolo scorso gli allievi ufficiali della Scuola di Sanità in Costa di San Giorgio legavano il lucchetto del loro armadietto al Ponte Vecchio, come segno di congedo.

 

 

Italia

Con il presupposto che i ponti con i lucchetti siano un po’ ovunque, è facile comprendere da dove Federico Moccia abbia tratto ispirazione per i suoi libri. Nella nostra penisola, la prima città che vi consigliamo di vedere è Roma, in cui l’usanza classica dei lucchetti attaccati sui lampioni la si ritrova sul Ponte Milvio. 

Ma, oltre la capitale, non si può tralasciare il valore di una città simbolo del romanticismo come Firenze. Qui il Ponte Vecchio conserva ancora quella tradizione iniziata dagli allievi ufficiali nel secolo scorso.

Infine, la terza città è Verona, che in poco tempo ha assorbito questa moda, aumentando il prestigio in virtù del meraviglioso balcone di Giulietta e Romeo di Shakespeare.

 

Londra

Dall’Italia all’Inghilterra: nella capitale è possibile scorgere il fiume Tamigi, su cui passano diversi ponti. Uno dei tanti di sicuro interesse è il Millennium Bridge, un ponte pedonale realizzato in acciaio, che unisce la parte di Bankside con il centro città.

Anche qui è arrivata la moda virale dei film di Moccia, ma non come in altre città europee. 

Tuttavia, passando e godendo il panorama di questa meravigliosa città, ci si sentirà subito a casa, magari a Roma, perché anche qui viene rispettata la tradizione dei lucchetti.

 

Dublino

Si rimane sempre nella penisola britannica, ma questa volta in Irlanda, più precisamente a Dublino. Qui, il ponte degli innamorati è Ha’Penny Bridge: aperto nel 1816, nel tempo ha acquisito un maggior prestigio, diventando simbolo della città.

Ciò è dovuto soprattutto alle opere di ristrutturazione permesse dal tributo che, in tempi più antichi, doveva essere pagato per attraversarlo. Lungo le inferriate è ancora possibile vedere i lucchetti dell’amore, sebbene qualche anno fa l’amministrazione ha preso la decisione di rimuoverli per il troppo peso.

 

Siviglia

La Spagna è un’altra nazione che sovviene alla mente quando si pensa al romanticismo. Qui, in particolare a Siviglia, la tradizione iniziata in Italia ha preso piede sul ponte che passa sopra il fiume Guadalquivir. 

La pratica è sempre la stessa: una volta chiuso il lucchetto (ecco la lista dei migliori prodotti), la chiave va gettata nel fiume, in segno di amore eterno. Inoltre, dal Ponte Triana, si raggiunge facilmente il quartiere gitano della città, i cui corsi e le vie tanto pittoresche sono rimaste intatte nel tempo.

 

Praga

Anche in Repubblica Ceca i lucchetti raccontano storie romantiche. Come Parigi, Praga è attraversata da un fiume, da tempo simbolo di racconti degli innamorati. Qui è possibile trovare un ponte e una piccola via adornata da lucchetti di tutti i generi e colori: si tratta del Malá Strana. 

Se si passa per la città, si può godere del panorama di questi piccoli ricordi amorosi che diventano parte del patrimonio cittadino, arricchendo il paesaggio con colori come il blu, il rosso, il rosa, l’azzurro, che spiccano tra tanti.

 

Mosca

Un’altra tradizione che va bene con quelle più vicine agli italiani, è quella russa. A Mosca, le coppie appena sposate sono solite baciarsi sul ponte Luzhkovè, perché si pensa che porti fortuna.

A differenza di altri ponti, in cui i lucchetti sono attaccati ai lampioni, qui il comune ha piantato lungo il viale alberi rossi realizzati dai lucchetti degli amanti. In questo modo, hanno reso più piacevole il panorama e più sentita la tradizione moscovita.

 

Parigi

Per antonomasia è la città dell’amore: in questa grande metropoli europea, si trova il celebre ponte degli Artisti, conosciuto in tutto il mondo per essere uno dei maggiori punti di passaggio e di passeggio. 

Ogni giorno è impreziosito da performance di artisti di strada e da esposizioni di quadri, nonché dalla bellezza del cielo al tramonto. Oltre a ospitare passanti e amanti dell’arte, dal 2008 a oggi è conosciuto anche per i numerosi lucchetti dell’amore attaccati ai lampioni. 

Molti di questi sono rotti, ma comunque rappresentano un momento romantico, segno che non serve avere un buon lucchetto per identificare il proprio amore.

 

 

Shadong

In ultimo, vi consigliamo un altro luogo, questa volta lontano dall’Europa, ma sempre pregno di credenze legate ai lucchetti dell’amore: è la Cina.

In particolare, nella provincia di Shandong, sul monte Tai, è possibile passeggiare sul ponte, quindi ammirare file di persone che camminano tra l’incenso e i lucchetti, attaccati in segno di buon auspicio.

 

 

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