La classificazione degli incendi

Ultimo aggiornamento: 27.07.24

 

Gli incendi non sono tutti uguali e pertanto non vanno tutti spenti con lo stesso estintore: vediamo quali e quante classi ci sono.

 

Come diceva Sun Tzu, in battaglia bisogna conoscere il nemico (e se stessi) per non soccombere. È un concetto che possiamo applicare al fuoco, alla battaglia contro le fiamme. Conoscere il fuoco è fondamentale per estinguerlo con un ottimo estintore; per ogni incendio c’è quello adatto, indicato, più efficace. A tale scopo è stata fatta una classificazione, compresa nella norma UNI EN 2:2005. Per ogni classe d’incendio è previsto l’uso di uno o più tipi di estintori. La conoscenza di tutto questo è fondamentale per combattere le fiamme. Le classi degli incendi vanno da A a F, ne parleremo esaustivamente tra un attimo dedicando un paragrafo a ciascuna classe.

 

Classe A

Rientrano nella classe A tutti gli incendi che si sprigionano da materiali solidi, in particolare, carta, carbone, legno, gomma e materie plastiche. La combustione nel caso di fuoco di classe A può avvenire in due possibili modi: viva con fiamma oppure lenta e priva di fiamma e base incandescente. In questo caso si interviene con estintori a schiuma oppure a polvere, mentre è meno efficace l’estintore Co2. 

La combustione è influenzata da alcuni parametri che sono la forma e la pezzatura del materiale, come facilmente immaginabile minori sono le dimensioni del solido e più facilmente brucerà, la porosità è un altro elemento che accelera la combustione, la presenza di sostanze facilmente infiammabili, il grado di umidità che se alto rallenta la combustione e infine la ventilazione; come noto il vento o comunque le correnti d’aria favoriscono la propagazione del fuoco.

 

 

Classe B

Gli incendi di classe B scaturiscono dai liquidi, pensiamo alla benzina o all’alcol etilico, giusto per fare un esempio. In questo caso la soluzione migliore è rappresentata dall’estintore a schiuma poiché ha la capacità di spegnere le fiamme per soffocamento. In mancanza di un estintore a schiuma si può intervenire con quello a polvere oppure Co2 mentre è da evitare l’acqua.

 

Classe C

In questo caso si parla di incendi causati dai gas, dunque GPL, metano, propano e così via. Come si può facilmente immaginare, incendi di questo tipo sono potenzialmente più pericolosi poiché c’è il rischio che si verifichi una esplosione. Per evitare che ciò avvenga bisogna impedire la fuoriuscita di gas. Fatta questa importante operazione si può passare all’impiego dell’estintore. In questo caso specifico vanno impiegati quelli a polvere oppure Co2. Gli estintori ad acqua, invece, sono utili per frizionare bombole e tubi contenenti il gas al fine di raffreddarli.

 

Classe D

Qui troviamo i fuochi da metalli, dunque magnesio, sodio, alluminio ecc. Per gli incendi di classe D bisogna intervenire con estintori a polveri speciali. Impiegare altri tipi di estinguenti potrebbe originare delle reazioni pericolose come il generarsi di gas tossici oppure il verificarsi di una esplosione. A dirla tutta non si tratta di incendi facili da gestire per chi non ha le necessarie competenze e equipaggiamento, anche perché le temperature sono molto alte in questo caso.

 

Classe E

La classe E riguarda gli incendi originati da apparecchiature elettriche. In vero sarebbe più corretto parlare di ex classe E in quanto questo incendio non è più compreso all’interno della norma UNI EN 2:2005 ed è stato incorporato nelle classi A e B. In ogni caso, per gli incendi derivanti da apparecchiature elettriche vanno usati gli estintori a polvere oppure Co2 mentre sono da evitare quelli a schiuma oppure ad acqua.

 

Classe F

Rientrano nella classe F gli incendi che si propagano a partire da oli combustibili, questi possono essere di origine animale oppure vegetale. Un incendio del genere richiede l’impiego di un estintore a schiuma mentre non vanno bene quelli a polvere o Co2.

 

 

Come usare l’estintore

Se avete l’estintore giusto per il tipo di incendio siete già a buon punto ma è bene utilizzare l’attrezzo estinguente nel modo corretto. Tenete il tubo con la mano destra (sinistra se siete mancini)  mentre con l’altra sostenete l’estintore. Cercate la via di fuga più facilmente praticabile e volgetele le spalle.

Ponetevi alla distanza massima rispetto alla portata dell’estintore, questa va dai 2,5 m ai 4 m e avvicinatevi in accordo alla progressiva diminuzione del fuoco. Tenete il tubo distante dal corpo e nell’indirizzare l’estinguente, fatelo oscillare preoccupandovi di indirizzare il getto alla base delle fiamme. È importante, nel caso in cui il fuoco riprenda forza, indietreggiare e ripetere la fase di progressivo avvicinamento.

 

 

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