Gli 8 migliori rilevatori di CO2 del 2024

Ultimo aggiornamento: 27.07.24

 

Rilevatore di CO2 – Opinioni, Analisi e Guida all’acquisto

 

I rilevatori di CO2 servono a tenere sotto controllo i livelli di biossido di carbonio nell’aria, e sono consigliati soprattutto nelle abitazioni dove sono ancora presenti camini e stufe alimentati a legna, pellet o biomasse. Nella guida all’acquisto andremo ad approfondire ulteriormente l’argomento; nella nostra classifica, invece, abbiamo esaminato gli otto rilevatori di CO2 più richiesti sul mercato, tra tutti quelli attualmente disponibili online sui maggiori siti di e-commerce. I più apprezzati tra questi sono soprattutto il Netatmo NHC-IT, che è un dispositivo completo per la misurazione della qualità dell’aria, e il LifeBasis LAM-105-EU, un modello dalle prestazioni analoghe ma dotato di display LCD e design differente.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori rilevatori di CO2 – Classifica 2024

 

Ai primi posti della classifica si collocano i rilevatori di CO2 più costosi e prestanti, a dimostrazione che gli acquirenti non badano a spese quando si tratta di salvaguardare la sicurezza domestica.

 

1. Netatmo Misuratore intelligente della qualità dell’aria NHC-IT Rosa/Oro

 

Il Misuratore Intelligente della qualità dell’aria è considerato uno dei migliori rilevatori di CO2 attualmente disponibili in commercio, secondo i pareri dei numerosi acquirenti soddisfatti.

Identificato semplicemente dalla sigla NHC-IT, questo rilevatore è prodotto dalla nota ditta francese Netatmo, specializzata in dispositivi per la domotica e già famosa per il cronotermostato Netatmo-Starck. Lo NHC-IT è un dispositivo multifunzione che integra non soltanto il sensore per il rilevamento di CO2, ma anche i sensori di temperatura, umidità e rumore, al fine di offrire un sistema di monitoraggio completo dell’atmosfera domestica.

Lo NHC-IT è compatibile con le reti WiFi a 2.4 GHz ed è in grado di trasmettere i dati delle misurazioni in tempo reale all’app Netatmo Home Coach, che è scaricabile gratuitamente sugli smartphone iOS e Android, inoltre è compatibile con Apple HomeKit. L’unica pecca è la mancanza di un display, che avrebbe facilitato ulteriormente la configurazione e l’uso del dispositivo.

 

Pro

Multifunzione: Oltre al sensore per la CO2, il Netatmo NHC-IT integra anche un fonometro, un igrometro e un termometro, in modo da funzionare come monitor completo per l’aria domestica.

Design: I dispositivi Netatmo sono tra i più venduti online anche grazie al loro design estremamente curato e all’avanguardia; lo NHC-IT si distingue soprattutto grazie alla finitura di colore rosa dorato.

HomeKit: Il dispositivo Netatmo è compatibile anche con il sistema Apple HomeKit, quindi può essere integrato in un contesto domotico avanzato gestito direttamente dalla piattaforma Apple.

 

Contro

Display: Purtroppo manca un display LCD o LED collocato direttamente sul dispositivo, quindi per controllare le misurazioni bisogna per forza usare l’app sullo smartphone.

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2. LifeBasis LMA-105-EU rilevatore di CO2 3 in 1

 

Le prestazioni offerte dal rilevatore di CO2 LifeBasis sono analoghe a quelle dei misuratori di qualità dell’aria multifunzione; questo dispositivo, infatti, è in grado di rilevare la quantità di biossido di carbonio presente nell’aria, la temperatura e la percentuale di umidità.

Lo LMA-105-EU può essere installato a parete, collocandolo semplicemente appeso a un chiodo, oppure posizionato liberamente su un comò, una mensola o un tavolo, grazie al supporto pieghevole integrato. L’ampio display LCD a sfondo nero e caratteri illuminati permette di visualizzare in maniera chiara e da qualsiasi angolazioni i dati delle misurazioni, di colore bianco per quelli relativi al CO2 e verde per la temperatura e l’umidità, in modo da facilitare al massimo la lettura.

Il dispositivo è alimentato da una batteria built-in al litio, ricaricabile mediante l’apposito cavo USB fornito in dotazione; è ideale sia per l’uso domestico sia in ambienti di lavoro, uffici, ospedali, serre, alberghi e fabbriche.

 

Pro

3 in 1: Il LifeBasis è un dispositivo 3 in 1, svolge cioè le funzioni di rilevatore della CO2, di termometro e di igrometro; inoltre è dotato anche della funzione di allarme sonoro con parametri programmabili.

Display: L’ampio display LCD a sfondo nero con caratteri retroilluminati è facilmente visibile da ogni angolazione, inoltre la sua luminosità può essere regolata su sei diversi livelli, in modo da non creare fastidi durante la notte.

Versatile: Può essere appoggiato sulla superficie di un mobile, come se fosse un orologio digitale, oppure appeso a una parete, inoltre è adatto sia per l’uso domestico sia in ambienti di lavoro.

 

Contro

Prezzo: Il costo di questo rilevatore è più alto rispetto alla media; considerando il fatto che i sensori non sono precisissimi, il prezzo appare leggermente sproporzionato.

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3. Blu7ive rilevatore di qualità dell’aria portatile misuratore di CO2

 

In comparazione agli altri modelli esaminati nella nostra classifica, il rilevatore di CO2 Blu7ive si distingue per una maggiore quantità di parametri rilevabili.

Questo apparecchio, infatti, è in grado di rilevare la quantità di biossido di carbonio, la temperatura, la percentuale di umidità, la quantità di formaldeide (HCHO) e di altri composti organici volatili (TVOC) presenti nell’aria. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto per ospedali, sale d’attesa di ambulatori e studi medici, locali pubblici, palestre, ristoranti e altre attività lavorative a elevata concentrazione umana.

Ovviamente è adatto anche per l’uso domestico e la sua versatilità è incrementata dal fatto che si tratta di un dispositivo compatto e portatile; è dotato di un display retroilluminato di facile lettura, dove è presente una scala cromatica con un indicatore che funge da sistema di allarme sulla qualità dell’aria.

L’unica pecca è la scarsa precisione, ma dato il costo economico non c’è da stupirsi.

 

Pro

Multifunzione: A parte la CO2, la temperatura e la percentuale di umidità, il rilevatore Blu7ive è in grado di rilevare anche le concentrazioni di formaldeide e di composti organici volatili, inclusi gli agenti patogeni.

Versatile: Le sue caratteristiche lo rendono adatto soprattutto per l’uso negli ambienti promiscui e ad accesso pubblico, nei luoghi di lavoro e nelle strutture ospedaliere e di assistenza.

Portatile: L’ulteriore vantaggio del Blu7ive è quello di essere un dispositivo compatto e portatile, che può essere spostato dal luogo di lavoro a casa e viceversa in modo da essere adoperato praticamente ovunque.

 

Contro

Precisione: Si tratta di un modello disponibile a prezzi bassi, quindi integra sensori di media qualità le cui misurazioni non sono il massimo in termini di precisione.

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4. Curconsa PTH-5 misuratore di CO2 3 in 1

 

Il Curconsa PTH-5 è un rilevatore di CO2 multifunzione di tipo standard, analogo a molti altri modelli presenti nella fascia intermedia di mercato.

Costa meno rispetto alla media standard e si distingue per il colore nero della scocca, che ben si accosta allo sfondo nero del display LCD, ed è del tipo 3 in 1, svolge cioè le funzionalità di rilevatore di CO2, termometro e igrometro. In comune agli altri modelli dello stesso tipo ha anche l’alimentazione, fornita da una batteria al litio che può essere facilmente ricaricata mediante l’apposito cavo USB fornito in dotazione insieme al manuale delle istruzioni.

Nella scocca è integrato anche un LED che funziona come allarme, passando dalla luce verde a quella rossa nel caso in cui la concentrazione di CO2 nell’aria dovesse superare i limiti di guardia; l’unica pecca è l’autonomia della batteria, che è limitata a sole 18 ore in standby.

 

Pro

Versatile: Il Curconsa PTH-5 è un dispositivo versatile che si adatta alla perfezione sia per l’uso domestico sia negli ambienti di lavoro e nelle serre; ha tutte le migliori caratteristiche di un rilevatore di CO2 standard.

Estetica: Si tratta di un modello dalle caratteristiche standard come ce ne sono molti, ma mentre quelli prodotti dalla concorrenza hanno tutti la scocca bianca, il Curconsa ce l’ha di colore nero.

Portatile: Può essere appeso alla parete oppure appoggiato su un ripiano; le dimensioni compatte, la sua leggerezza e l’alimentazione a batteria built-in permettono di portarlo praticamente ovunque.

 

Contro

Autonomia: L’unica pecca è l’autonomia della batteria, che anche se il rilevatore è tenuto per la maggior parte del tempo in modalità standby, non dura più di 18 ore.

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5. Mulcort misuratore di CO2 mini rilevatore biossido di carbonio

 

Se vi state chiedendo dove acquistare un nuovo rilevatore in grado di misurare sia la quantità di CO2 sia quella di formaldeide e di altri composti organici volatili presenti nell’aria, ma senza spendere grosse cifre, allora vi segnaliamo l’Air Quality Detector commercializzato dal brand Mulcort.

Il Mulcort, a differenza di altri modelli dalle caratteristiche tecniche analoghe, ha un design diverso, che ricorda da vicino quello di un tester per elettricisti, con la differenza che sul display LCD retroilluminato vengono visualizzate le misurazioni della temperatura, della percentuale di umidità, della quantità di CO2, formaldeide e composti organici volatili presenti nell’aria.

Il display non possiede scale cromatiche ma riporta il valore numerico corrispondente secondo la scala AQI (Air Quality Index), in base alla quantità di agenti inquinanti presenti nell’aria. Il Mulcort è adatto soprattutto per l’uso portatile; l’unica pecca del dispositivo sono le istruzioni allegate, che non sempre includono la traduzione italiana.

 

Pro

Funzioni: Il rilevatore di CO2 Mulcort funziona anche come igrometro e termometro, inoltre integra anche i sensori in grado di rilevare le concentrazioni di formaldeide e di composti organici volatili.

Pratico: Esteticamente somiglia a un metro laser o a un multimetro digitale, questa caratteristica lo rende estremamente pratico da utilizzare e anche facile da trasportare all’occorrenza.

Economico: Il rilevatore di CO2 Mulcort non solo integra più sensori rispetto alla media standard, ma ha anche l’ulteriore pregio di essere disponibile a un prezzo facilmente accessibile.

 

Contro

Istruzioni: La traduzione italiana delle istruzioni non è garantita al 100%, nella maggior parte dei casi è presente solo il manuale con le istruzioni in cinese e in tedesco.

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6. TechnoLine WL1030 Misuratore di CO2 nero

 

Il rilevatore di CO2 WL1030, prodotto dalla ditta tedesca TechnoLine, si distingue sia per la qualità costruttiva sia per le prestazioni.

A parte i materiali di fabbricazione infatti, che sono di prima scelta, il WL1030 integra dei sensori la cui precisione è superiore rispetto alla media degli altri modelli esaminati nella nostra classifica, inoltre può essere calibrato manualmente ed è dotato di un sistema di allarme doppio, acustico e visivo, le cui modalità di avviso possono essere regolate in maniera indipendente l’una dall’altra. Le funzionalità di misurazione comprendono la concentrazione di CO2, la temperatura e l’umidità; è adatto sia per l’uso domestico sia per scuole, ospedali, uffici e altri ambienti di lavoro.

Il TechnoLine WL1030 potrebbe tranquillamente essere considerato il miglior rilevatore di CO2 tra tutti quelli esaminati, se non fosse per due pecche: il costo elevato e il termometro, che è l’unico dei tre sensori a essere impreciso.

 

Pro

Regolabile: Il TechnoLine WL1030 è l’unico, tra tutti i rilevatori di CO2 che abbiamo esaminato in questo articolo, a integrare sensori che possono essere calibrati manualmente.

Certificato: L’ulteriore vantaggio del WL1030 è quello di aver superato tutti i test di qualità e prestazioni eseguiti dalla Stiftung Warentest, la fondazione indipendente tedesca per la tutela dei consumatori.

Alimentazione: Invece della batteria built-in ricaricabile, che spesso offre un’autonomia ridotta, il WL1030 è alimentato da rete mediante l’apposito cavo con adattatore fornito insieme al dispositivo e alle istruzioni.

 

Contro

Prezzo e termometro: Il costo lo rende accessibile soltanto ai più esigenti; dei tre sensori integrati, inoltre, quello di temperatura non è molto preciso.

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7. Skyeen rilevatore di CO2 con display per serra

 

Quello prodotto dalla ditta Skyeen è il rilevatore di CO2 più economico della nostra classifica ed è un modello progettato appositamente per l’uso botanico e agricolo, da adoperare nelle coltivazioni in serra.

Integra tre sensori, il rilevatore di CO2, il termometro e l’igrometro, ed è dotato di un display LCD a fondo nero con caratteri numerici e simboli retroilluminati di colore bianco; sul display i numeri relativi alla concentrazione di CO2 sono più grandi e sono circondati da un bordo circolare suddiviso quattro colori: verde, giallo, arancione e rosso, i quali si illuminano ed eventualmente lampeggiano per segnalare se la concentrazione di biossido di carbonio supera i livelli di guardia.

Queste caratteristiche sono fatte apposta per consentire la lettura anche a distanza, in modo da poterlo collocare in ambienti di grandi dimensioni; la batteria integrata ricaricabile, poi, permette di usarlo praticamente ovunque e di trasportarlo all’occorrenza.

 

Pro

Per uso botanico: Lo Skyeen è un rilevatore di CO2 progettato per uso agricolo e botanico, infatti è particolarmente adatto per monitorare i livelli di CO2 all’interno delle serre, indipendentemente dal tipo di coltivazione.

Display: Il display LCD è fatto in modo da facilitare al massimo la lettura dei dati visualizzati, anche a distanza di diversi metri. Inoltre integra anche un sistema di allarme visuale cromatico.

Prezzo: Si tratta del modello più economico tra tutti quelli che abbiamo esaminato nella nostra classifica, quindi è consigliato soprattutto a chi non ha grosse esigenze e preferisce risparmiare sull’acquisto.

 

Contro

Prestazioni: Essendo un dispositivo a basso costo è soggetto a tutte le limitazioni del caso, in particolar modo quelle relative all’autonomia della batteria e al grado di precisione.

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8. iMeistek Monitor CO2 con sensore NDIR 400-5000 ppm 

 

Concludiamo la nostra classifica con il rilevatore di CO2 prodotto per il brand iMeistek; un modello dal costo tutto sommato contenuto, che si differenzia dagli altri per il display, che è strutturato per funzionare come quello dei termometri digitali.

A differenza dei rilevatori di altre marche disponibili nella stessa fascia di prezzo, infatti, il Monitor iMeistek si distingue per il display TFT da 2,8 pollici a colori che visualizza in modo chiaro (tramite differenti colori) e in tempo reale la concentrazione di CO2, nonché la temperatura e l’umidità.

Piacevole il design, che consente di posizionare questo rilevatore anche in bella mostra sulla scrivania, e apprezzabile l’autonomia della batteria (ricaricabile tramite USB) da 1.500 mAh.

 

Pro

Display: Non si tratta del solito display LCD a sfondo nero, ma di uno schermo TFT da 2,8 pollici in grado di cambiare colore da verde a giallo e poi a rosso, come nei termometri digitali, per segnalare l’eventuale aumento di CO2 nell’aria.

Allarme: A parte il sistema di allarme cromatico, integra anche un allarme sonoro che si attiva automaticamente non appena la concentrazione di CO2 nell’aria supera una certa soglia.

Design: Estremamente piacevole dal punto di vista del design, così da poter essere posizionato anche in bella vista.

 

Contro

Batteria: L’unica pecca di questo rilevatore di CO2 sta nell’autonomia della batteria integrata, che è di 8 ore soltanto.

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Guida per comprare un rilevatore di CO2

 

Non riuscite a decidere quale rilevatore di CO2 comprare perché vi sembra che si assomiglino tutti? Vediamo di approfondire ulteriormente la conoscenza di questi apparecchi e vedere in cosa si differenziano i diversi modelli disponibili in commercio.

Le caratteristiche standard

La maggior parte dei rilevatori di CO2 disponibili in commercio sono standardizzati, presentano cioè una serie di caratteristiche comuni indipendentemente dal costo e dalla ditta produttrice.

Il design della scocca di questo apparecchio, per esempio, è di due tipi: rotondo, con un diametro variabile dagli 8 ai 12 centimetri circa, oppure quadrangolare, e quasi tutti i modelli sono dotati di display LCD a sfondo nero con caratteri retroilluminati. Ovviamente esistono delle eccezioni allo standard, infatti si possono trovare in commercio anche rilevatori privi di display, che inviano le letture dei sensori direttamente sullo smartphone, e altri che invece hanno forme, dimensioni e colori diversi.

Gli elementi che differenziano realmente i diversi dispositivi in commercio sono la qualità dei materiali di fabbricazione, la tipologia di sensori che essi integrano e le prestazioni generali, ovvero l’efficienza della batteria e il grado di precisione nelle misurazioni.

Per capire come scegliere un buon rilevatore di CO2, quindi, basta partire da queste premesse e tenere conto delle proprie esigenze d’uso.

I modelli presenti nella fascia più economica, infatti, sono realizzati con materiali di qualità mediocre e tendono a essere meno precisi rispetto ai modelli che appartengono alla fascia più alta di mercato. In compenso costano poco, quindi se non si hanno particolari esigenze si può anche optare per il risparmio.

 

I sensori e le funzionalità

Nessun rilevatore di CO2 si limita solo alla misurazione del biossido di carbonio; la maggior parte dei modelli in commercio, infatti, possiedono un sensore ottici e oltre a misurare la concentrazione di CO2, integrano anche termometro e igrometro per misurare temperatura e percentuale di umidità.

Questi sono i tre parametri principali per stabilire la qualità dell’aria a livello generico, di conseguenza i dispositivi che la adottano sono caratterizzati da un’elevata versatilità per quanto concerne le applicazioni; infatti possono essere adoperati tanto per uso domestico quanto in ambienti di lavoro, per controllare la qualità dell’aria e di conseguenza la funzionalità degli di impianti di ventilazione nelle scuole, nelle palestre, negli uffici, nei ristoranti, negli auditorium e via dicendo.

Per applicazioni più specifiche, invece, sono disponibili rilevatori con configurazione 5 in 1; oltre alla concentrazione di CO2, alla temperatura e alla percentuale di umidità, questi dispositivi integrano anche dei sensori specifici per rilevare le concentrazioni di formaldeide e di composti organici volatili. Questa tipologia di rilevatori sono adoperati principalmente in ambito edilizio, ospedaliero, agricolo e industriale, perché il sensore per i composti organici volatili è in grado di monitorare le concentrazioni di idrocarburi alifatici, aromatici e alogenati, alcoli e aldeidi, contenuti di solito in combustibili, refrigeranti, aromatizzanti, detersivi, propellenti per aerosol, vernici, pitture, colle, smalti, lacche, diluenti e adesivi, ma anche in cosmetici, disinfettanti, germicidi, fungicidi, pesticidi, resine e anche negli arredi realizzati con legno truciolato.

Il numero e la tipologia di sensori non incidono sul costo del dispositivo ovviamente, nel senso che è possibile trovare un rilevatore con configurazione 5 in 1 anche nella fascia più economica di mercato e viceversa, trovare un dispositivo 3 in 1 nella fascia di prezzo più alta. Quello che incide è il livello di prestazioni dei sensori, che è dato dalla loro qualità costruttiva; i dispositivi più economici, come accennato anche in precedenza, tendono a essere più soggetti all’approssimazione nelle letture, ma questa non dipende tanto dal sensore stesso quanto da una serie di altri fattori ambientali che possono interagire causando un’errata misurazione.

Anche nella fascia più economica, infatti, è possibile trovare dei rilevatori con un grado di precisione superiore alla media standard.

Alimentazione e batteria

La stragrande maggioranza dei rilevatori di CO2 sono portatili e progettati per essere facilmente spostati all’occorrenza, quindi sono alimentati da una batteria al litio ricaricabile di tipo built-in, cioè integrata all’interno del dispositivo e non rimovibile.

Anche se sono meno diffusi, però, si possono trovare anche dei rilevatori di CO2 predisposti all’alimentazione da rete, mediante un cavo con adattatore; solitamente, però, questo tipo di apparecchi sono più costosi in quanto destinati ad applicazioni specifiche in ambito lavorativo.

La differenza di prezzo tende a incidere in maniera più o meno sostanziale per quanto riguarda le prestazioni della batteria; in termini di autonomia, infatti, i modelli più economici tendono a essere meno efficienti e a scaricarsi nel giro di 8-12 ore, a differenza dei modelli di fascia medio-alta che possono garantire una maggiore autonomia, da 18 a 24 ore se non di più.

Sulla durata della batteria incide anche il tipo di sistema di allarme posseduto dal rilevatore, in alcuni modelli è presente solo quello visivo, con indicazioni luminose colorate, mentre in altri è presente sia l’allarme visivo sia quello acustico.

 

 

 

Come funziona un rilevatore di CO2

 

I sensori di gas e le loro tipologie di funzionamento

Il rilevatore di CO2 appartiene alla categoria dei sensori di gas, i quali sono basati su diversi principi di funzionamento: elettrochimico, catalitico, a semiconduttore oppure ottico.

Le prime tre tipologie di sensore sono adoperate principalmente in contesti specifici, perché per funzionare in maniera ottimale richiedono determinate circostanze.

I sensori elettrochimici per esempio, per garantire un corretto funzionamento e precisione nelle misurazioni, devono operare in ambienti dove è presente una buona quantità di ossigeno, mentre i sensori catalitici non sono in grado di rilevare i singoli agenti chimici ma soltanto le categorie di composti.

I sensori NDIR

I rilevatori di CO2 più diffusi, grazie alla loro versatilità d’impiego, sono quelli ottici.

La tecnologia di rilevamento ottico dei gas è stata sviluppata solo di recente e ha portato alla creazione dei sensori NDIR, acronimo che sta per Non Dispersive Infra Red e che indica appunto la tecnologia specifica che permette di rilevare la concentrazione di CO2 nell’aria attraverso una spettroscopia non dispersiva a raggi infrarossi.

Le radiazioni infrarosse vengono infatti ostacolate dal biossido di carbonio, quindi maggiore è la sua concentrazione nell’aria e minore è l’incidenza della radiazione infrarossa registrata dal sensore NDIR.

 

Dove posizionare un rilevatore di CO2

Anche se quella dei sensori NDIR è una tecnologia recente, però, è comunque soggetta ad alcune limitazioni per quanto concerne la precisione.

Tanto per cominciare, i fattori che incidono maggiormente sulle prestazioni dei sensori ottici sono la temperatura e l’umidità, ecco perché la maggior parte dei rilevatori di CO2 disponibili sul mercato è configurata per integrare anche il termometro e l’igrometro. Più elevata è l’umidità, per esempio, più il sensore ottico viene compromesso e le sue misurazioni diventano approssimative.

Un altro fattore che incide sulla validità delle misurazioni è il posizionamento del dispositivo all’interno dell’ambiente da monitorare: per ottenere i risultati migliori è preferibile collocare il rilevatore di CO2 all’altezza della testa.

In ambiente domestico andrebbe messo a parete, a un’altezza compresa tra 1,30 e 1,90 metri, mentre nelle scuole e negli uffici va posizionato tra 1,20 e 1,40 metri perché in quei luoghi si sta seduti per la maggior parte del tempo.

 

 

 

Domande frequenti

 

A cosa serve il rilevatore di CO2?

Il rilevatore di CO2 è un dispositivo in grado di misurare la concentrazione di anidride carbonica (biossido di carbonio) nell’aria di un ambiente, sia esso una stanza della casa oppure un locale adibito a uso lavorativo.

Si tratta quindi di un apparecchio destinato a controllare la qualità dell’aria; la maggior parte dei dispositivi in commercio è in grado di misurare sia la temperatura e umidità sia la concentrazione di CO2, mentre alcuni possono misurare anche la concentrazione di altre sostanze, come la formaldeide e i composti organici volatili.

Quanto deve essere il valore di CO2?

La concentrazione di CO2 nell’aria all’interno degli spazi abitativi non deve superare lo 0,15%, equivalente a 1.500 parti per milione (ppm), e dovrebbe essere idealmente mantenuta entro le 800 e le 1.200 parti per milione. Se questi valori vengono superati allora bisogna subito ventilare l’ambiente, per evitare effetti collaterali come mal di testa e calo di concentrazione.

 

Quanto costa un rilevatore di CO2?

Il prezzo di un rilevatore di CO2 varia in base alla sua destinazione d’uso; quelli professionali, per esempio, possono arrivare a costare 800 euro e oltre.

In linea di massima invece, i modelli presenti nella fascia medio-bassa hanno un prezzo che oscilla dai 30-40 fino ai 120-150 euro, con una media di circa 80-110 euro.

 

 

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