Principale vantaggio
Una termocamera compatta, semplice da portare sempre con sé in tasca e da collegare al volo allo smartphone quando si deve evidenziare un problema elettrico, una dispersione di calore o anche semplicemente per identificare gli animali nascosti nella vegetazione. Prima dell’acquisto bisogna prestare attenzione al modello compatibile con il proprio smartphone.
Principale svantaggio
Il problema che abbiamo riscontrato è nella durata della batteria, che si esaurisce in modo troppo veloce per poter rivelarsi utile in ambito lavorativo. Se siete professionisti del settore e avete già un’attrezzatura performante, potreste prendere in considerazione One di Flir solo come strumento aggiuntivo, da utilizzare in pochi casi specifici.
Verdetto 9.2/10
Il rapporto qualità/prezzo tende leggermente a favore del secondo elemento. Ciò non vuol dire però che One di Flir sia una pessima termocamera, tutt’altro. Per l’uso domestico e per un semplice controllo di routine alle zone più sensibili di casa è un add-on da smartphone perfetto e semplice da utilizzare.
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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Termocamera compatta
L’acquisto di una termocamera deve passare innanzitutto per l’analisi delle proprie esigenze, sarebbe infatti inutile spendere poco per un prodotto pensato per l’uso casalingo quando in realtà avete bisogno di un dispositivo professionale. Tenendo conto di tale concetto, sottolineiamo che One, la termocamera a infrarossi di Flir che ci apprestiamo qui a recensire, è idonea solo ed esclusivamente per un uso amatoriale ma ha il vantaggio di essere compatta, di semplice utilizzo e in grado di funzionare collegandola direttamente al proprio smartphone.
L’unico dettaglio a cui prestare attenzione è la scelta del modello, ve ne sono infatti due disponibili: uno con aggancio USB di tipo C per cellulari Android, e uno con il connettore Lightning, pensato invece per gli iPhone di Apple. Gli smartphone Android più recenti potrebbero avere qualche problema in caso non supportino la modalità USB OTG (On the Go).
Tale modalità consente allo smartphone di entrare in modalità “host” e la periferica in “peripheral” e viceversa, come quando collegate il cellulare alla corrente oppure se lo agganciate al computer: nel primo caso svolge il ruolo di host e quindi riceve corrente, nel secondo caso agisce come periferica e diventa una memoria esterna leggibile dal PC. Se possedete dunque uno smartphone che non consente la modalità OTG dovrete acquistare separatamente un connettore con adattatore apposito. Va considerato però che tale spesa aggiuntiva è comunque irrisoria e non dovrebbe incidere sulla decisione finale.
Come funziona?
Collegando la termocamera allo smartphone basta avviare l’applicazione proprietaria, scaricabile gratuitamente sia da Google Play Store sia da App Store, e il dispositivo mescolerà automaticamente le foto provenienti dalla fotocamera e la mappa del calore rilevata dal dispositivo, sovrapponendo le due per mostrare immediatamente dove è presente una dispersione. Questo è un innegabile vantaggio rispetto a quanto offerto da altri modelli dove la risoluzione della fotocamera interna del rilevatore non è sufficientemente elevata per restituire delle immagini nitide.
I possibili utilizzi sono svariati, si va dal riconoscimento di una perdita di calore in casa, per individuare magari delle finestre non perfettamente isolate, fughe o problemi di natura elettrica, fino anche all’osservazione di animali nel loro habitat naturale. La rilevazione del calore va da una temperatura minima di -20 fino a un massimo di 120° C, visualizzata tramite una risoluzione di 80 x 60 pixel. Con One potrete inoltre registrare video e scattare foto calibrate mentre effettuate i vostri rilevamenti.
Chi dovrebbe utilizzarla?
Anche se in apertura abbiamo sottolineato che la termocamera di Flir è più adatta per l’uso casalingo che quello professionale, bisogna aggiungere che alcuni specialisti del settore l’hanno trovata comunque molto utile per un rapido intervento, cosa che ha evitato loro di mettere in funzione l’attrezzatura più complessa e dettagliata, con un notevole risparmio di tempo. Se un cliente vi chiede di identificare una fuga di calore superficiale, One può essere significativa per raggiungere immediatamente il problema, dandovi modo di agire tempestivamente e senza troppe perdite di tempo.
Uno dei limiti riscontrati è invece nella durata della batteria, secondo i test effettuati la durata massima è di circa 20 minuti, non può dunque essere sfruttata in modo intensivo e va bene solo ed esclusivamente per interventi lampo, particolarmente mirati all’identificazione di una dispersione di calore in un’area specifica e non troppo estesa. Il periodo di ricarica per riportarla al 100%, inoltre, non è di un’ora, come indicato dal produttore, ma si aggira intorno alle 2/3 ore.
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