Detrazione antifurto e porta blindata 2024: cosa c’è da sapere

Ultimo aggiornamento: 27.07.24

 

Nel bonus ristrutturazione dell’Agenzia delle Entrate sono previste agevolazioni fiscali anche per le opere finalizzate all’incremento della sicurezza, vediamo quali.

 

Non tutti sono a conoscenza che il piano di recupero fiscale previsto dal Bonus ristrutturazione non si limita soltanto alle agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione e per quelli di riqualificazione energetica; la disciplina che regola il suddetto Bonus, infatti, include anche le detrazioni fiscali sugli impianti d’allarme e altri dispositivi per la sicurezza dell’immobile

La sezione che disciplina questo ambito in particolare è comunemente nota anche come detrazione antifurto infatti, e interessa sia l’installazione di sistemi di sicurezza domestici sia la realizzazione di opere destinate a prevenire i rischi derivanti dal compimento di atti illeciti da parte di terzi. Ovviamente la definizione “atti illeciti” raggruppa tutte quelle azioni che ledono i diritti protetti secondo la legge e che di conseguenza sono perseguibili penalmente, come l’aggressione, il furto, il sequestro di persona e altri reati simili.

Come previsto dalla disciplina del Bonus ristrutturazione, inoltre, anche per la detrazione impianto allarme il tetto massimo di spesa sul quale viene applicata l’agevolazione è di 98.000 euro, e dal momento che l’aliquota è stabilita al 50% la detrazione fiscale massima ottenibile è di 46.000 euro.

 

Quali sono gli interventi agevolabili

Gli interventi le cui spese possono essere agevolate sono diversi e si possono distinguere tra quelli assimilabili a vere e proprie ristrutturazioni dell’immobile, come nel caso della realizzazione o rafforzamento di muri di cinta e recinzioni, o la sostituzione di porte e infissi, e quelli che invece non vanno ad alterare o modificare le parti strutturali dell’edificio o della singola unità immobiliare; come per esempio l’installazione di un impianto antifurto o di altri sistemi di allarme.

L’elenco completo degli interventi che possono godere dell’agevolazione fiscale è il seguente:

♦ L’acquisto e l’installazione di porte blindate, o comunque rinforzate.

♦ I lavori di rafforzamento o di sostituzione dei muri di cinta dell’edificio.

♦ La realizzazione di cancellate o recinzioni.

♦ La realizzazione ex novo o la sostituzione di grate e inferriate sulle finestre.

♦ L’acquisto e l’installazione di saracinesche.

♦ L’acquisto e l’installazione di tapparelle metalliche con relativi bloccaggi.

♦ La posa in opera di vetri antisfondamento in porte e finestre.

♦ La realizzazione di casseforti a muro.

L’installazione o la sostituzione di serrature, lucchetti, spioncini e catenacci.

L’acquisto e l’installazione di sensori di rilevamento anti-intrusione o anti-effrazione.

L’acquisto e l’installazione di videocamere o fotocamere collegate con istituti di vigilanza privati.

L’acquisto e l’installazione di apparecchi rilevatori e relative centraline di controllo, finalizzati alla prevenzione contro i furti.

Come si può facilmente desumere dagli interventi elencati, la detrazione fiscale viene applicata sia alle spese sostenute per l’acquisto dei materiali e degli impianti sia a quelle relative all’esecuzione dei lavori, inclusi i compensi per le prestazioni professionali connesse.

Non sono ammesse alla detrazione, però, le eventuali spese di gestione; in parole povere cioè, è possibile detrarre dalle tasse il 50% delle spese di acquisto e installazione di un impianto antifurto con telecamere di sicurezza collegate a un istituto di vigilanza, ma non quelle relative al contratto che viene stipulato con l’istituto stesso.

Chi può beneficiare dell’agevolazione e come viene erogata

Alla detrazione possono accedere tutti i soggetti IRPEF ma i richiedenti devono essere i proprietari dell’immobile oggetto degli interventi, o coloro che ne detengono il possesso in base a un diritto reale, cioè un contratto di locazione o altro titolo.

L’aliquota dell’agevolazione, come accennato in precedenza, è stabilita al 50% della spesa complessiva richiesta dall’intervento; facciamo quindi un esempio pratico con un intervento che ha per oggetto l’installazione di una porta blindata di classe terza da esterno, con una serratura di sicurezza dotata di cilindro elettronico motorizzato con funzioni Smart e spioncino digitale.

Ipotizzando che il costo della porta si aggira sui 3.000 euro circa, quello della serratura sui 250 euro e quello dello spioncino è di circa 150 euro, si ha un totale di 3.400 euro. A questa cifra si aggiungono poi le spese di installazione, che possono variare dai 500 ai 1.000 euro a seconda del caso. Il totale complessivo della spesa quindi, calcolando la tariffa massima di installazione, è di 4.400 euro, ed è su questo importo che viene applicata l’aliquota del 50%, per cui sarà corrisposta una detrazione porta blindata di 2.200 euro.

L’agevolazione viene erogata sotto forma di detrazione sul reddito imponibile e suddivisa in dieci rate di uguale importo nell’arco dei successivi dieci anni; tornando al nostro esempio, quindi, la somma agevolata di 2.200 euro sarà ripartita in dieci rate da 220 euro che, per i successivi dieci anni, saranno detratti dalle tasse applicate al reddito imponibile dichiarato nel modello IRPEF.

 

Gli adempimenti richiesti

Per avere accesso all’agevolazione bisogna indicare i dati personali e fiscali del richiedente, nonché i dati catastali dell’immobile oggetto dei lavori e una copia del documento che attesta il possesso o la detenzione dello stesso, quindi l’atto di proprietà o il contratto di locazione. Bisogna presentare inoltre le fatture o le ricevute di acquisto dei materiali e degli impianti, nonché quelle relative ai lavori di installazione e alle eventuali prestazioni professionali collegate agli stessi. I pagamenti dovranno essere eseguiti con metodi fiscalmente tracciabili, quindi sono ammessi soltanto assegni, carte di credito, carte di debito, bonifici bancari o postali.

Bonifico parlante: cos’è

Nel caso si scelga di effettuare i pagamenti mediante bonifico, quest’ultimo deve essere “parlante”; oltre alle informazioni standard richieste da un bonifico ordinario, cioè, bisogna indicare anche il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o la partita IVA della ditta che ha eseguito gli interventi.

Nella causale, inoltre, bisogna riportare chiaramente il riferimento alla norma che regola le agevolazioni a cui si vuole accedere e il tipo di detrazione specifica; nel caso dell’acquisto e installazione di un impianto d’allarme, per esempio, bisognerà indicare nella causale bonifico: impianto allarme.

 

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4 COMENTARIOS

Ross

March 22, 2022 at 4:44 am

Buongiorno,
Volevo sapere a quanto ammonta l’iva per la sostituzione di una porta di ingresso normale con una blindata da detrarre al 50%.
Grazie

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ProjectManager

March 24, 2022 at 12:05 pm

Salve Ross,

nel caso di interventi di sicurezza che rientrano nella manutenzione ordinaria è prevista un’IVA agevolata sia per le forniture sia per la posa in opera. In sostanza se compri una porta blindata (e relativa installazione) l’IVA sarà del 10%.

Saluti
Team F

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Antonio

February 3, 2022 at 3:55 pm

E’ possibile detrarre il solo acquisto ad esempio di uno spioncino elettronico?

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ProjectManager

February 5, 2022 at 7:31 am

Salve Antonio,

la risposta è sì. Se lo preferisci puoi detrarre anche solo le spese di acquisto e installazione (o sostituzione) del singolo spioncino elettronico.

Saluti

Team F

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