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    • Cosa si intende per segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro

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Cos’è la segnaletica di sicurezza

by Roberto Ultimo aggiornamento: 06.03.21
Ultimo aggiornamento: 06.03.21

 

Quando si parla di segnaletica si intendono svariate tipologie di avvertimenti. Vediamo insieme quali sono le tipologie di segnali e dove vengono utilizzati.

 

Con il termine “segnaletica” si indica una comunicazione non verbale che avviene semplicemente sulla base di immagini che possono essere tradotte immediatamente in un significato specifico. Esistono diverse tipologie di segnaletica ma forse la più comune è quella della sicurezza stradale con cui tutti abbiamo a che fare nella nostra vita. 

Se da un lato è facile pensare che sia uguale per tutto il mondo, in realtà ogni Paese adotta la propria. Sebbene vi siano molte differenze, però, esistono anche punti in comune che sono divenuti universalmente riconosciuti e accettati, come per esempio il significato di determinati colori associati ai segnali.

Se dovessimo fare un esempio calzante, potremmo prendere il cartello che indica l’obbligatorietà di fermarsi, il classico “Stop”, che potete trovare in incroci, immissioni su strade principali da quelle secondarie, semafori e così via. Il cartello ha una forma esagonale, la frase in bianco a caratteri grandi su sfondo rosso. 

Tutti apprendono, fin da quando iniziano a guidare un veicolo, che vedendo il colore rosso e queste parole bisogna fermarsi immediatamente, poiché il non farlo potrebbe causare incidenti potenzialmente mortali. Associamo dunque la colorazione rossa a un pericolo imminente.

Il segnale non è uguale in tutti i paesi del mondo e lo possiamo notare se prendiamo come esempio il segnale di Stop giapponese. Il cartello ha infatti una forma differente, non più esagonale ma triangolo rovesciato, con l’equivalente della parola Stop in giapponese, ovvero “tomare”. Condivide, ciononostante, una similarità con quelli del resto del mondo, ovvero il colore rosso che è dunque l’elemento in comune che lo rende immediatamente riconoscibile.

 

Colori prestabiliti

Come poc’anzi sottolineavamo, con l’esempio del cartello rosso, i segnali devono rispettare colorazioni prestabilite nel codice della strada, precisamente dall’articolo 39 che ne descrive parametri e tonalità. Per quanto riguarda per esempio la segnaletica sulle autostrade, i segnali di indicazione devono essere necessariamente di colore verde mentre il blu può essere adottato per le strada extraurbane e il bianco per quelle urbane.

Il nero solitamente indica zone industriali o presenza di fabbriche ed è possibile trovarli spesso nelle periferie delle grandi città mentre il giallo viene sfruttato per segnalare pericoli o deviazioni dal percorso originale. Sarà capitato sicuramente anche a voi di aver visto le strisce che indicano la carreggiata divenire improvvisamente gialle per un tratto di strada. Ciò significa che c’è stata una deviazione o che più avanti troverete dei lavori che restringono la carreggiata.

 

L’importanza della segnaletica

Secondo il Codice della Strada, la segnaletica deve essere essenziale, dunque non deve essere presente in una quantità superiore al normale poiché il conducente non deve avere informazioni superflue ma concentrarsi su quelle che contano davvero. Inoltre, fattore ancor più importante, è la visibilità. 

Seguendo questo concetto, i segnali devono trovarsi a una distanza corretta, in modo da dare a chi guida il tempo di reagire a ciò che sta per incontrare sul suo cammino. Ciò può essere realizzato solo con attenti studi dei percorsi e una continua manutenzione dei cartelli che devono essere puliti dopo l’inverno o ricollocati dopo essere stati esposti a luce intensa che potrebbe averli sbiaditi, rendendo le informazioni difficili da leggere mentre si guida.

Un grande passo in avanti è dato dai materiali di realizzazione. I nuovi segnali sono infatti visibili al buio e anche in condizioni di scarsa visibilità data da nebbia e altri agenti atmosferici, un’evoluzione che ha reso la segnaletica di qualche decade fa estremamente obsoleta. In realtà si tratta di pellicole rifrangenti aggiunte al segnale e che durano per almeno dieci anni senza deteriorarsi.

 

Segnaletica di altro genere

I segnali non sono solo stradali, però, e ne esistono di specifici anche in diversi contesti. Basti pensare a quello aeroportuale o nell’ambito di lavori specifici. Come per quella autostradale, anche queste ultime devono rispondere a delle regole e codici normativi ben specifici. Per quanto riguarda la segnaletica di sicurezza sul luogo del lavoro, deve fornire indicazioni per preservare la salute di chi si trova in quella zona attraverso segnali che possono essere di divieto, di avvertimento, di prescrizione e di salvataggio.

I primi vietano comportamenti che potrebbero causare situazioni di pericolo e, come accade per i cartelli stradali, devono essere evidenziati con colore rosso. Quelli di avvertimento, che invitano alla cautela, sfruttano delle tonalità che oscillano tra il giallo e l’arancione. I cartelli di prescrizione, che obbligano quindi a comportamenti specifici, sono in azzurro, mentre i segnali che indicano uscite, percorsi, porte e vie di fuga sono in verde.

Avere conoscenze di base di questa segnaletica può essere utile anche per chi è estraneo a lavori di questo tipo dal momento che è possibile trovare segnali di divieto anche in luoghi pubblici. Vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in segnali rosso-bianchi con una barra centrale obliqua. 

Tra i più famosi abbiamo il “vietato fumare”, “vietato usare fiamme libere”, “vietato ai pedoni”, “divieto di accesso” e così via. Riuscire a reperire l’informazione esatta al momento giusto è importante per preservare la propria salute e quella di chi ci sta intorno.

Altra segnaletica presente in qualsiasi ambiente pubblico è quella relativa alle emergenze, con segnali che indicano uscite, direzioni da seguire in casi eccezionali, presenza di kit di pronto soccorso e telefono di salvataggio. Queste sono in verde e, in alcuni casi, sono anche luminose, per favorire la loro identificazione anche in caso di blackout improvviso.

 

 

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